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iANIMAL: MACABRA FINESTRA SUGLI ALLEVAMENTI

Tutte le cose in sé stesse sono neutre e diventano buone o cattive secondo l’uso che se ne fa, ecco quindi come la tecnologia si unisce alla lotta animalista per dare vita a uno strumento che potrà modificare la strategia di comunicazione in questo settore che sta molto a cuore a RadioVeg.it e a voi tutti che ci seguite.

Il progetto si chiama iAnimal, è stato sviluppato da Animal Equality e in data 3 maggio è stato presentato durante una conferenza stampa a Palazzo Marino.

Sì, avete capito bene: Animal Equality è riuscita ad entrare nella sede dell’amministrazione comunale meneghina con tanto di patrocinio grazie al sostegno di Chiara Bisconti, Assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane, Verde, Servizi generali, con delega alle Politiche Animali, che ha così commentato il patrocinio comunale: Siamo vicini a ogni iniziativa a favore dei diritti degli animali e promuoviamo con convinzione ogni azione che sia capace di sensibilizzare i cittadini su temi quali la dignità e il rispetto di ogni essere senziente. Tutti i soggetti più deboli di una comunità devono trovare un giusto riconoscimento e il pieno rispetto della loro natura all’interno della società. I diritti non hanno una classifica, tutti sono importanti. Ben venga dunque questa campagna di Animal Equality che ha il pregio di affrontare un tema molto delicato con uno sguardo innovativo e istruttivo”.

Presente e sostenitore del progetto anche il Professore Valerio Pocar, Garante per la Tutela degli Animali del Comune di Milano che, durante la conferenza, ha sottolineato come il fatto di non uccidere direttamente l’essere vivente che poi mangiamo, porti ad una rimozione a proposito degli animali che consideriamo cibo perché non vediamo quel che succede negli allevamenti e nei macelli e perché vediamo le povere bestie solo trasformati in cibo, ma non li riconosciamo, quindi non ci consideriamo parte di questa filiera dell’orrore.

La campagna iAnimal ha in Italia il supporto di Giulia Innocenzi, impegnata da anni nella lotta contro i maltrattamenti animali negli allevamenti intensivi, che ha prestato il proprio volto e la propria testimonianza diretta a supporto dell’ iniziativa.

iAnimal è un progetto di realtà virtuale che porta lo spettatore a immergersi a 360 gradi nel mondo degli allevamenti intensivi e dei macelli troppo spesso celati all’opinione pubblica che  non sa come gli animali che consumiamo soffrano dal primo giorno di vita fino all’arrivo sulla nostra tavola. Le riprese negli allevamenti vengono fatte con telecamere nascoste e sotto copertura proprio perché nessun allevamento vorrebbe che si scoprisse  in cosa consiste il “loro lavoro”.  

L’utilizzo di un mezzo all’avanguardia è vincente in quanto, come sostiene  Matteo Cupi, direttore esecutivo di Animal Equality: “È scientificamente dimostrato che le esperienze di realtà tridimensionale come questa, hanno un effetto più prolungato e duraturo su chi le guarda.  La realtà virtuale non solo porta direttamente lo spettatore dentro quello che sta accadendo ma attrae molto i giovani”.

Alla fine della Conferenza è stato possibile visionare, su uno dei visori messi a disposizione dall'associazione, il documentario “Factory Farm”  di 12 minuti girato in Messico che, grazie alla collaborazione di Animal Equality con Condition One, società specializzata in tecnologie, ha partecipato al Sundance Film Festival 2016.

L’esperienza è stata devastante. Sono stata catapultata in un allevamento di maiali e, oltre ai rumori inquietanti e alle urla strazianti, mi sembrava di percepire anche il fetore uscire da quell’apparecchio. Odore di paura, miasmi da cloaca, calore e sentore di rancido del sangue, dovunque girassi lo sguardo vedevo sofferenza e terrore. Immagini forti come forte era la presa della mia mano che cercava di affondare nello schienale della sedia alla quale ero appoggiata. Il cuore batteva all’impazzata, le lacrime mi appannavano la vista e per un istante ho pensato di togliermi l’apparecchiatura per poter respirare, ma ho tenuto duro. Non serve a nulla chiudere gli occhi, bisogna vedere per scegliere per poter parlare poi delle finalità dell’iniziativa che è, appunto, quella di mostrare quale è la situazione, informare. Poi ognuno è libero di prendere le proprie decisioni.

Come asserisce l’assessora Bisconti: “Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere.  L’amministrazione comunale non deve e non può entrare nelle scelte individuali ma deve mettere le persone nelle condizioni di poter sapere e scegliere», e vi assicuro che sapendo e vedendo, la coscienza della gente non può rimanere indifferente.

Se vi sentite pronti e volete vedere anche voi l'investigazione cliccate QUI .

Milano, 4/5/2016 – GC

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