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TRISTE RECORD IN PATAGONIA

E’ di poco tempo fa la brutta notizia che, durante un volo di ricognizione in un’area compresa tra il Golfo di Penas e Puerto Natales, a  Sud del Cile, sono state avvistate più di 300 balene spiaggiate e una trentina di scheletri.

E’ un fenomeno che spaventa gli scienziati in quanto non erano mai state avvistate così tante balene arenate in una sola volta e, la cosa inquietante è che, al momento, il fenomeno appare inspiegabile.

Queste immense creature hanno un’aspettativa di vita compresa tra i 50 ei 70 anni, di solito vivono in acque profonde, lontane dalle coste e sono molto veloci nel muoversi, ci si chiede pertanto quali siano state le cause della moria che le ha portate verso le spiagge.

Rappresentando questi animali una specie protetta, il governo cileno ha dato il via ad un’indagine.

Già prima di questa strage, le balene boreali erano considerate ad alto rischio di estinzione; una delle cause della loro moria pare siano le maree rosse avvenute negli ultimi tempi in questa regione. Queste maree omicide sono ricche di microrganismi tossici e la loro tossicità può essere aggravata dalla presenza di acque reflue e residui di fertilizzanti.

Alla luce di quanto successo, la situazione è decisamente peggiorata; gli esperti, che sono in procinto di esaminare le balene spiaggiate da vicino, ritengono che le balene boreali si trovino ora in una situazione di gravissimo pericolo. 

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