LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO – QUARTA
L’IMMAGINE COORDINATA QUESTA SCONOSCIUTA – prima parte
Dai una “forma” riconoscibile alla tua sostanza
Quando abbiamo un progetto in mente, o ci siamo costituiti come gruppo o associazione, ed abbiamo trovato il nome ed il logo GIUSTI, dobbiamo comunicare agli altri che esistiamo. Come? Attraverso l’immagine coordinata.
Ma cosa significa esattamente? L’immagine coordinata è quel meccanismo che ti fa riconoscere un’azienda o un’associazione a colpo d’occhio, qualsiasi siano gli oggetti che ci capitano a tiro. Pensate ai corrieri ad esempio con i loro furgoni e divise coordinati o ad aziende quali IKEA: le inconfondibili borse blu, i sacchetti di carta o le matitine che TUTTI abbiamo portato a casa almeno una volta…
Nel mondo del non profit una delle associazioni con la migliore immagine coordinata è sicuramente Sea Shepherd. Utilizziamola come esempio per trovare degli spunti da poter replicare sul nostro progetto.
Partiamo dal contenuto
Sea Shepherd fu fondata alla fine degli Anni 70 dal Capitano Paul Watson, che aveva già fondato Greenpeace anni prima ma da cui non si sentiva più rappresentato, con l’aiuto di altri compagni tra cui Alex Pacheco il quale fondò in seguito l’associazione americana PeTa. L’idea era quella di difendere i mari e gli oceani perché, come dice proprio il Capitano Watson, se muoiono gli oceani, moriamo anche noi. L’attivismo di Sea Shepherd (che in italiano significa Pastore del Mare) è sempre stato abbastanza aggressivo, tanto che i suoi attivisti sono soprannominati “i pirati”, e non a torto: le loro immagini sono di trivari che assaltano le baleniere giapponesi, navi speronate ed attivisti alle Isole Fær Øer o in Canada durante la caccia alle foche che rischiano la pelle. Questa politica piratesca Sea Shepherd l’ha tradotta perfettamente nella propria immagine.
Il logo riprende il Jolly Roger dei pirati, ossia la bandiera che è raffigurata oggigiorno come due tibie incrociate sovrastate da un cranio bianco su sfondo nero. Il teschio, che rappresenta la nocività dell'uomo in questo mondo, ha una sorta di tao in fronte composto da una balena ed un delfino, mentre le tibie state sostituite da un tridente e da un bastone da pastore incrociati. Il colore predominante su TUTTO ciò che li riguarda (sito, volantini, merchandising, gazebo utilizzato ai festival ecc…) è su sfondo nero. Il messaggio di aggressività, sprezzo del pericolo e decisione nelle azioni, è perfettamente rappresentato dalla loro immagine, dal logo e dai colori scelti.
E voi?
Pensate a quale messaggio volete trasmettere: siete aggressivi? Accoglienti? Creativi? Vi occupate di faccende legali oppure dovete vendere qualcosa? Qualunque sia il vostro obiettivo trovate colori, immagini e font per i testi che trasmettano SEMPRE all’interlocutore il vostro messaggio e che vi rendano riconoscibili.
Quali sono i supporti di cui assolutamente non potete fare a meno, almeno all’inizio?
- la carta intestata
- un volantino o brochure del vostro progetto
- un sito web
- una pagina Facebook
- dei biglietti da visita se siete un professionista o un creativo.
La carta intestata è la cosa più semplice da produrre: inserite il vostro logo ed i vostri riferimenti ed il gioco è fatto. In base all’utilizzo potrete scegliere se averne di diversi tipi. Ad esempio potete scegliere di utilizzare una carta intestata intestata semplice con solo il nome del progetto, il sito web e l’email o il numero di telefono per le comunicazioni informali e lasciare quella completa di codice fiscale e indirizzo per le comunicazioni formali ed ufficiali.
Per il vostro volantino o brochure prendetevi il tempo necessario. Vorrete stamparne qualche centinaio di copie e la grafica dovrà durare almeno un anno, quindi curatela bene. La brochure è sempre bene venga stampata da un professionista su una carta del peso di almeno 170 gr; se potete quindi, evitate di fotocopiarvela in casa. Potete produrla di due, quattro o sei facciate, dipende da quanto avete da raccontare di voi. Ricordate SEMPRE che less is more, quindi scrivete e poi togliete e poi semplificate ancora. Scrivete il testo della vostra brochure e poi semplificate e riducetela di almeno un terzo.
Ricordate di inserire SEMPRE:
- il vostro nome possibilmente completo di codice fiscale
- il logo
- l’indirizzo o almeno la città dove operate
- un recapito telefonico oppure un’email per contattarvi
- il sito web
- l’indirizzo della pagina Facebook e dei social sui quali siete presenti
- se siete un’associazione le indicazioni per ricevere le donazioni (quindi IBAN bancario e PayPal, mentre ricordate che non è corretto utilizzare la Postepay per un’associazione)
- le indicazioni per donare il 5×1000
Nella brochure alternate spazi pieni a spazi vuoti, usate font di grandezze diverse, utilizzate il grassetto ed il corsivo, ma soprattutto inserite delle immagini.
Evitate assolutamente di presentare dei muri di testo giustificato in corpo 9 perché NESSUNO lo leggerà mai. Se avete degli approfondimenti su una particolare attività o progetto, valutate di produrre un volantino dedicato.
Siate ordinati, puliti, semplici.
Evitate di mettere foto o testi in obliquo a cavallo delle piegature della brochure, ma pensate ad ogni facciata come ad un blocco verticale da cui non uscire. Un trucco è inserire il testo con un unico font e le immagini dritte all’interno della facciata, dopodiché cominciare a giocare con le grandezze e gli spazi. Aggiungete un bordo qui, utilizzate un box là, una foto scontornatela dentro un cerchio, di un’altra arrotondatene i contorni ecc…
Evitate di sovrapporre le immagini, soprattutto se hanno sfondi simili e valutate l’ipotesi di farvi fare qualche scatto da un fotografo professionista così da utilizzare BELLE immagini. Le foto fatte con lo smartphone vanno bene sui social con l’utilizzo dei filtri, ma è molto difficile renderle belle da vedere stampate su carta.
Rubrica e articolo a cura di:
Simona Stefani – Ethical Communications
Crespino (Ro) – Italy
Tel. +39.340.4025772
www.simonastefani.com