PER FAVORE, NON CHIAMIAMOLA ARTE
Si ostinano a chiamarla Arte e questo è sinceramente intollerabile. Di cosa stiamo parlando? Dell'ennesimo tentativo di sfruttare gli animali e il loro dolore a fini commerciali, mettendo in piedi un'esposizione per così dire "artistica". Stava succedendo al Museo Guggenheim di New York, con l'esposizione Dogs That Cannot Touch Each Other ma 712.000 firme raccolte con una petizione online hanno convinto la direzione del Museo a rimuovere il video di Sun Yuan e Peng Yu, originariamente compreso nel percorso di "Art and China after 1989: Theater of the World", grande collettiva sull’arte cinese contemporanea, in apertura il 6 ottobre nella sede di New York.
Nella performance – abbiamo letto sul sito exibart.com – alcuni pitbull erano posti l’uno di fronte all’altro ma impossibilitati a toccarsi, legati a dei tapis roulant non motorizzati. Inizialmente il Museo aveva difeso la scelta espositiva, chiarendo che in mostra sarebbe stata presentata solo una documentazione video e che la performance originale si era svolta senza alcun maltrattamento. Ma le proteste sempre più veementi, i numeri sempre più grandi e il coinvolgimento di potenti associazioni come PETA-People for the Ethical Treatment of Animals e The American Kennel Club, hanno portato a una risoluzione più sicura:
«Preoccupati per la sicurezza dello staff, dei visitatori e degli artisti, abbiamo deciso di non esporre l’opera d’arte. Sebbene questi lavori siano stati esposti nei musei di Asia, Europa e Stati Uniti, minacce esplicite e ripetute hanno reso la decisione necessaria», hanno scritto dal Guggenheim in un secco comunicato.
La petizione delle Associazioni animaliste ha avuto un altro merito: eliminare altre due proposte (non chiamiamole opere) desisamente inopportune. La prima è il video di A Case Study of Transference di Xu Bing del 1994, nella quale due maiali sono interamente coperti di caratteri e lettere dell’alfabeto cinese e latino. La seconda è quella che dà il titolo alla mostra, Theater of the World, installazione di Huang Yong Ping del 1993, una grande e articolata gabbia trasparente nella quale erano rinchiusi diverse specie animali, rettili, anfibi e insetti.
Gli animali non sono cibo, non sono abiti, non sono pagliacci. E non sono nemmeno oggetti da mettere in mostra. 712.000 applausi a chi è riuscito a chiudere queste inutili esposizioni.
RV/set17