DIAMO QUALCHE NUMERO?
Siamo una minoranza. Coraggiosa, colorata, non sempre compatta, ma sensibile e consapevole. Una minoranza che continua a crescere. Lo dicono i numeri. “In Italia quasi un milione di persone si dichiarano vegane, più di cinque milioni vegetariani e un consumatore su tre è intervenuto nelle sue abitudini alimentari per ridurre il consumo di carne”.
Ad affermarlo è stato Roberto Della Casa, docente di Marketing dei prodotti agroalimentari dell’Università di Bologna (sede di Forlì) intervenendo a Bologna del convegno “Nulla di troppo Q.B., Agroalimentare, Alimentazione ed Etica”, che si è svolto pochi giorni fa. L’incontro ha inaugurato le attività della Commissione Agroalimentare del Rotary Distretto 2072 dell’Emilia Romagna, e ha affrontato il tema dello spreco alimentare a 360 gradi.
Dati positivi? Non proprio, ma una tendenza sembra emergere: “Nel corso del 2016 l’acquisto di carne è calato del 2,3% a favore del pesce (sigh ndr) che ha segnato un +4,8% (Fonte Nielsen Total Store”, ha spiegato ancora il docente, sottolineando come prodotti tradizionalmente considerati “poveri” come pane, pasta o mortadella sono diventati oggi anche eccellenze, mentre tra i grandi assenti del “lusso accessibile”, alla portata di tutti, ci sono ancora i prodotti freschi, frutta e verdura in testa, relegati dalla crisi economica e dalla competizione orizzontale fra le catene della distribuzione allo 0,99 al pezzo o al kilo, a seconda dei prodotti.
Da una parte quindi, emerge la scelta etica che condiziona gli acquisti di molti di noi. Dall'altra, non va sottovalutata la crisi economica che come sappiamo stringe le borse di molti italiani da tanti anni. Optare per frutta e verdura diventa una scelta obbligata per chi non può permettersi di più.
RV/Ott 17