STRAGE NEL PARCO DI VIRUNGA
Sono giorni inquieti. Giorni in cui un presidente degli Stati Uniti definisce "Nice", belli, dei missili che potrebbero innescare un conflitto internazionale. Giorni in cui, lontano dalla scena internazionale, in un paese problematico come il Congo, è accaduto un grave fatto di sangue sull'onda di una vera e propria strage che si perpetra da anni e che riguarda persone dedite alla protezione degli animali. Stiamo parlando del Parco di Virunga, dove negli ultimi vent'anni sono stati uccisi 175 ranger. Gli ultimi 5, pochi giorni fa.
Il sito Greenme.it ha dedicato un lungo e dettagliato articolo a questo tema. Il Parco Nazionale dei Vulcani Virunga è la più antica area protetta africana. Istituita nel 1925 per difendere la sua ricca biodiversità, vanta la presenza degli ultimi 880 gorilla di montagna. Nel 1975 è stato inserito nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità; il parco divenne famoso dopo il film Gorilla nella nebbia, che racconta la storia dell’ambientalista Diane Fossey, uccisa dai bracconieri proprio per la sua opera di protezione dei gorilla.
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Avevano dai 22 ai 30 anni questi ragazzi uccisi. Ragazzi che si sono trovati a lavorare in un ambiente dove le tensioni non sono mai mancate. Scrive ancora Green me: "Purtroppo, sono molti gli interessi economici che si scontrano con la conservazione di questo ambiente: dal bracconaggio allo sfruttamento criminale di altre risorse naturali come la legna delle foreste dei vulcani che viene illegalmente trasformata in carbone. Attività che spesso servono a finanziare una criminalità diffusa collegata agli interessi dei signori della guerra."
Ancora bracconieri, dunque. Ancora nessun rispetto per la vita. “Nato per proteggere gli ultimi gorilla di montagna dai bracconieri e dalla violenza dell’uomo in un’area insanguinata da guerre e conflitti, oggi il parco del Virunga è un vero miracolo pulsante di vita, di biodiversità ma anche di scuole, di piccole economie, di energia sostenibile, di posti di lavoro: rappresenta la possibilità di un futuro diverso nel cuore dell’Africa per migliaia di famiglie. Un grande esempio di conservazione ed economia verde in un continente devastato”, ha dichiarato Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF, a commento di questa ennessima assurda strage.
RV / Apr 18
Clicca qui per leggere l'articolo di Francesca Mancuso sul sito Greenme.it
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