LIBERTÀ O SCHIAVITÙ
È di qualche giorno fa la notizia che tre giovani africani, arrivati da paesi dannati per violenza e povertà come la Nigeria, la Sierra Leone e la Guinea Bissau, sono stati assunti da un imprenditore in un paesino della Sila a tempo indeterminato come macellai. Hanno dunque iniziato una nuova ed insperata vita della quale il datore di lavoro e i suoi concittadini ne rivendicano orgogliosi il merito e si alza unanime il coro degli italiani che esprimono sentimenti di apprezzamento e gratitudine.
Quella della forza lavoro nei macelli è un tasto dolente che Annamaria Manzoni ha più volte affrontato e lo fa anche questa volta con la giusta chiarezza mentale e apparente freddezza che ci vuole per affrontare un tema simile.
Quello nei macelli è un lavoro che gli italiani ripudiano, nonostante continuino a nutrirsi di carne, ecco dunque che una nuova schiavitù viene servita. Non sono disponibili dati statistici sulla provenienza dei lavoratori nei macelli italiani, gli stranieri sono di certo molti e, in alcuni casi, pare addirittura la totalità degli assunti. Se il lavoro di macellare gli animali sta progressivamente diventando appannaggio di immigrati, bisogna aggiungere ulteriori dolorose riflessioni che Annamaria ci propone in un articolo tagliente ma più che mai vero da leggere tutto d'un fiato e noi ve lo proponiamo. Per leggere l'articolo Migranti e Macellai cliccare QUI.
Questa e tante altre riflessioni di Annamaria sono disponibili, è possibile trovarle tramite la casella di ricerca del sito www.radioveg.it.
A tutti buona lettura.
Milano, 10/2/2019 GC