I GALGOS SPAGNOLI
Facciamo un salto in Spagna per parlare dei suoi galgos.
I galgos spagnoli sono cani meravigliosi che, però, in terra iberica non vengono riconosciuti come tali.
Siamo vicini alla stagione di caccia e, mentre qui in Italia i volontari del Comitato Sì aboliamo la caccia ed Ora – Rispetto per tutti gli animali, si stanno impegnando per la raccolta firme per indire il Referendum per l’abolizione della caccia, il nostro pensiero va anche ai Galgos Spagnoli: i levrieri impiegati per la caccia a vista, prevalentemente per la caccia alla lepre.
La Spagna è nota per avere tradizioni popolari in cui gli animali sono gli sfortunati protagonisti, come per esempio il “gioco” della Corrida, che indigna gli animalisti e non d’Europa.
Un’altra tradizione, meno nota, ma altrettanto diffusa soprattutto in Andalusia, è la caccia con i levrieri.
La caccia a vista è legale, e il territorio spagnolo destinato alla caccia è pari al 98%, tanto da attirare anche un turismo dedicato, così come accade in Africa.
I Galgueros e le loro tradizioni di caccia.
I Galgueros sono i cacciatori che allevano i levrieri galgos che verranno poi selezionati e addestrati per la stagione della caccia alla lepre. Alcune femmine fanno da fattrici e i cuccioli fin da subito passano ad esame attraverso dei test.
Maria Grazia Gallinotti, presidente dell’ Associazione “Un Levriero per la vita” durante un’intervista con Vegan Friends Italia, ha raccontato diversi dettagli: i cani vengono legati con una corda alla macchina che sfreccia via, costringendoli a correre veloci. I più veloci sopravvivono e verranno allenati ancora alla corsa con lo stesso metodo. Tutti gli altri verranno soppressi, cuccioli compresi.
Dopo una dura selezione e addestramento tra sevizie e maltrattamenti, i galgos dovranno cacciare famelici per il loro galgueros.
A fine stagione di caccia, è tradizione che il Galguero uccida i suoi cani per propiziare la stagione successiva. I cani che hanno svolto un lavoro migliore avranno una morte rapida, per esempio verranno uccisi con un colpo di pistola. Quelli che sono stati meno redditizi, vengono abbandonati per strada con le zampe rotte, oppure gettati nei pozzi o uccisi per lenta impiccagione.
Lo Stato spagnolo non legalizza questi usi, ma nella cultura del luogo sembrano essere usanze talmente radicate da essere accettate per retaggio. Tuttavia, non essendo legale l’uccisione dei galgos attraverso tortura, i galgheros agiscono di notte lontani da occhi indiscreti.
I volontari spagnoli si avventurano dunque nelle campagne a fine stagione di caccia, per cercare di salvare più cani possibili, mettendo a rischio anche la propria sicurezza.
La perrera, vero inferno per i galgos
Molti altri galgos vengono portati nelle “perrera”, luoghi simili ai nostri canili, nei quali i cani rimarranno per massimo 15 giorni, se non muoiono prima per malattia o sbranati da altri cani di razza diversa. Al termine di questo periodo, se non riscattati, i cani vengono portati in camere a gas per l’abbattimento per asfissia.
La perrera per ogni cane ucciso, percepisce dallo stato un compenso economico che varia dai €60,00 a €80,00.
Si stima per difetto che ogni anno vengano uccisi oltre 50.000 galgos in Spagna.
Grazie anche ai social e ad internet, l’opera si sensibilizzazione verso l’opinione pubblica sta facendo effetto, tanto che sono nate molte associazioni in Europa che si occupano di salvare questi animali e trovare loro una famiglia.
Alcuni galgueros più giovani decidono di portare i cani direttamente nei rifugi delle associazioni, piuttosto di destinarli alla brutta sorte delle perrera.
Ignobile torneo di galgos
Ogni anno si svolge un torneo nazionale istituzionale, in cui i galgueros si sfidano con i lori cani più forti. Questi levrieri possono arrivare a valere svariate decine di migliaia di euro. Alla fine della competizione però, le associazioni non riescono ad avere più traccia di loro. Alcuni sospettano l’esportazione in Cina per essere destinati ai cinodromi e verso l’Australia per la sperimentazione in laboratorio.
Pochi sanno che i galgos sono gli unici cani che hanno un gruppo sanguigno universale per i cani, quindi compatibile per tutte le razze. A fine carriera vengono dunque impiegati come “sacche di sangue” attraverso prelievi settimanali fino a quando non muoiono per sfinimento.
Questo è il caso anche dei levrieri irlandesi o Greyound, impiegati normalmente per le corse.
Simona Ballarino, Presidente dell’ Associazione “Levrieri Piemonte” racconta anch’ella in un’intervista con Vegan Friends Italia, le pessime condizioni della perrera e nello specifico di quello di Malaga.
In questo solo un’area è visitabile, mentre è totalmente inaccessibile, se non per gli addetti ai lavori, un’ala posteriore della struttura in cui vengono comunque detenuti diversi cani. Il motivo sarebbe anche dato da un’esigenza di sicurezza sanitaria, perché molti cani si ammalano di un virus influenzale altamente letale.
Il duro lavoro delle Associazioni
Diverse associazioni si stanno battendo, attraverso il Parlamento Europeo, affinché i galgos vengano tutelati dallo Stato esattamente come qualsiasi altra razza canina.
Si impegnano a collaborare con i volontari spagnoli per il recupero e la cura dei galgos per destinarli a vita più dignitosa attraverso la ricerca di adottanti idonei.
Prendersi cura di un galgos può sembrare da prima un grande impegno, perché questi sono cani il più delle volte traumatizzati dal loro trascorso e quindi diffidenti e paurosi.
La famiglia che vuole adottare un galgo deve dunque munirsi di tanta pazienza e dedizione, considerando che il tempo d’inserimento in famiglia potrebbe variare da sei mesi ad un anno circa. Inoltre potrebbe avere bisogno di qualche cura veterinaria in più, perché alcuni presentano fratture saldate male o comunque portare i segni di un passato di maltrattamenti.
Il levriero galgo, una volta che ritrova la fiducia nell’essere umano, si mostra essere un cane dal carattere molto affettuoso e mite e il più delle volte socievole verso altri cani.
Sonia Carella
Milano, 01/02/2023 – GC