MANGIME INSUFFICIENTE: BESTIAME A RISCHIO ABBATTIMENTO
L’allarme circa lo scarseggiare del mangime era stato dato dall’Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici Assalzoo qualche giorno fa.
Il presidente Michele Liverini aveva dichiarato che la disponibilità di materie prime agricole per la produzione mangimistica era arrivata al limite e che, se non si fossero attivati canali di approvvigionamento alternativo, sarebbe stato inevitabile il blocco della produzione che, tradotto, significava che il bestiame era a rischio di abbattimento.
Un vero e proprio incubo che è già diventato realtà.
Valter Giacomelli, Presidente di Coldiretti Brescia, ha confermato, ai microfoni del Corriere della Sera, che in alcune stalle del bresciano sono iniziate le mattanze in quanto negli allevamenti di bovini, le femmine che non garantiscono un certo quantitativo di latte vengono mandate al macello.
Tutti danno eco all’SOS degli allevatori italiani che testimoniano come i loro animali siano sempre più affamati a causa del blocco delle importazioni di mais, usato come mangime, dall’Ucraina e poi dall’Ungheria. La Coldiretti rincara sottolineando come questa sia la peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Ovviamente la preoccupazione è legata al fattore economico, non si tratta di disagio legato al benessere animale, come lo intendiamo noi.
E’ inconcepibile che ancora oggi non si sia presa coscienza del fatto che gli allevamenti sono una delle cause principali dei disastri che ci vedono coinvolti negli ultimi decenni.
Il punto di vista delle associazioni animaliste
Il problema è veramente serio, così grave da non poter più essere ignorato. È un problema di una rilevanza tale che non si può più rimandare: è ora di smettere di sfruttare e uccidere gli animali, distruggendo in tal modo anche il pianeta stesso.
Troppi stermini, troppe sofferenze per gli animali, troppi disastri: gli allevamenti vanno chiusi! Stiamo assistendo a una serie di stermini di massa che non si era mai vista: sterminio di polli per l’influenza aviaria, sterminio di maiali e cinghiali per la peste suina, sterminio di mucche per mancanza di mangime.
Oltre al problema zoonosi, anche il problema etico impone ormai la chiusura degli allevamenti.
Ricordiamo inoltre che si tratta di animali allevati per essere sfruttati per il latte e poi macellati, quindi il loro destino sarebbe stato comunque il mattatoio.
Se l’opinione pubblica si indigna per lo sterminio di massa degli animali, allo stesso modo dovrebbe indignarsi per il loro sfruttamento e sterminio quotidiano.
Dietro la produzione e il consumo di carne e latte si nasconde la sofferenza e l’agonia di mucche ingravidate continuamente fino allo stremo, vitelli strappati alle madri e uccisi ancora cuccioli, reclusione paura e pianti fino all’ultimo istante di vita.
Dietro un prosciutto o un salame si nasconde la sofferenza di cuccioli di maiale mandati al mattatoio a circa sei mesi, animali sensibili e intelligenti mandati a morire in fila uno dietro l’altro, costretti a proseguire nel “corridoio della morte”, consapevoli e consci della fine che li attende lì davanti ai loro occhi.
Ogni giorno tantissime creature, che non hanno mai visto nulla al di fuori di una gabbia, vengono caricate sui camion e portate a morire uccise in un mattatoio. Tutto questo non si può più ignorare perché ci sta portando non solo all’autodistruzione, ma anche a vivere in una società violenta.
La violenza sugli animali va fermata sia per salvare il pianeta su cui viviamo, sia per far finire tutte le violenze anche sugli umani.
Guerre, omicidi, mattatoi, allevamenti, laboratori di sperimentazione sugli animali, sono tutti collegati dallo stesso filo di violenza e sofferenza.
Non fermeremo mai la violenza sugli umani senza fermare anche quella sugli animali, non possiamo scegliere su chi fermare la violenza e su chi invece lasciarla continuare: la violenza è sempre violenza, e non cambia in base alla vittima.
È inutile indignarsi davanti alla sofferenza umana, se poi giustifichiamo quella animale.
Testo da comunicato stampa di Katia Ruggiero – Meta Parma e Avi Parma
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Milano, 18/03/2022 – GC