33 GIORNI SOTTO LE BOMBE: L’INCUBO DEL RIFUGIO ITALIA KJ2
Andrea Cisternino racconta in prima persona come lui e le persone che vivono al rifugio hanno gestito il lungo periodo sotto i bombardamenti
Il 24 febbraio 2022 stavo per iniziare a registrare una intervista ad Andrea Cisternino quando si sono udite chiaramente pesanti scariche d’artiglieria nei pressi del rifugio. Ovviamente abbiamo interrotto il tutto. Da quel momento il tempo si è fermato e sono iniziati i terribili 33 giorni sotto le bombe.
La guerra purtroppo non è ancora finita, ma, per fortuna, i russi hanno evacuato la zona dove si trova il Rifugio Italia Kj2 e i convogli umanitari, organizzati e gestiti a distanza dal Comitato Uniti per loro di cui Andrea fa parte, sono riusciti a raggiungere Andrea Cisternino in più tranches.
Il primo ad arrivare è stato il giornalista combattente Claudio Locatelli, immediatamente dopo sono arrivate anche gli aiuti inviati da Enpa e dalla Sioi nella lunga e difficile missione coordinata con il Ministero degli Esteri e con il Comitato Unitiperloro – Animali e Ambiente oltre che da ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali e dalla stessa SIOI.
A ruota, nei giorni successivi sono arrivati anche rinforzi da parte della ONG SAVE UCRAINA.
Ma non voglio dilungarmi in parole, a parlare voglio che siano Andrea, i video e qualche immagine.
L’intervista ad Andrea sui 33 giorni da incubo
Il racconto di Andrea sui 33 giorni passati dal rifugio Italia Kj2 e dei suoi abitanti, umani e non, nel bel mezzo del conflitto russo/ucraino e, a tutti gli effetti, sotto il dominio dei russi.
Come stanno ora al rifugio? Come hanno fatto a gestire la paura? Com’era la quotidianità circondati dalla guerra?
Queste e tante altre sono le domande a cui Andrea ha risposto. Buon ascolto.
Ho imparato che il coraggio non è la mancanza di paura, ma la vittoria sulla paura. Cit. Nelson Mandela
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Milano, 20/04/2022 – Grazia Cominato
Che dire? Grazie Radiveg per esustere ! Grazie davvero!