MASERADA SUL PIAVE: NO AL CINODROMO
Il cinodromo di Maserada sul Piave sotto l’occhio del ciclone: non lo vogliamo – Alessandra Tedeschi.
Come viene riportato in tanti articoli, tra i quali anche sulla rubrica La Zampa de La Stampa, a Maserada sul Piave, in provincia di Treviso, sono iniziati i lavori per la costruzione di un cinodromo per le corse dei levrieri.
Il progetto
Il progetto del cinodromo è stato proposto dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana). Il Comune di Maserada, in provincia di Treviso, ha dato il via libera. L’accordo prevede la concessione per 15 anni di un’area di 27 mila metri quadri nel grande parco pubblico di Parabae dove sorgerà una pista ovale di 167 metri per le corse di levrieri.
Il NO delle associazioni al cinodromo di Maserada
Numerose sono le associazioni animaliste scese in campo per fermare la costruzione del cinodromo.
“L’ultimo cinodromo italiano, quello di Roma, fu chiuso venti anni fa, e ora si pensa di costruirne uno nuovo riportando indietro la storia dello sfruttamento degli animali. Far correre i levrieri, così come far correre cavalli, per il divertimento dell’uomo è segno di mancanza di cultura e sensibilità nei confronti degli animali” , ha dichiarato Massimo Camparotto, presidente dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali).
L’Oipa invita tutti ad inviare una mail di protesta contro la costruzione del cinodromo per le corse dei levrieri a Maserada sul Piave.
Gianluca Felicetti, Presidente LAV (Lega anti vivisezione) ha così dichiarato sul suo account Twitter: “A venti anni dalla chiusura dell’ultimo cinodromo a Roma e dallo stop ai progetti di costruzione sulla riviera romagnola, a Maserada sul Piave, Treviso, Sindaco centrodestra Marini fa costruire una pista che incentiva sfruttamento e maltrattamento dei cani. Vogliamo fermarlo!”
“Ho scritto personalmente al Sindaco, al Presidente della Regione Veneto Zaia e all’ENCI per sottolineare le criticità di una iniziativa di questo genere” fa sapere Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection (Lega Nazionale per la Difesa del Cane). “Le corse dei cani sono terreno fertile per l’illegalità e le scommesse clandestine, oltre a rappresentare una concezione retrograda del rapporto tra uomo e animale”, tuona la Rosati.
Anche Leal – Lega Antivivisezionista prende posizione contro il cinodromo di Maserada sul Piave e dichiara: “consideriamo le competizioni tra animali una forma di maltrattamento”.
La petizione contro il cinodromo di Maserada sul Piave
L’associazione Pet Levrieri, che si occupa di salvare, dare in adozione e valorizzare come animali d’affezione i levrieri da corsa e da caccia, sottolinea come “la presenza di questa pista e delle relative iniziative – che sarebbero aperte anche ad altri paesi europei – potrebbe incentivare l’importazione di levrieri da paesi come l’Irlanda, alimentando così l’industria delle corse dei levrieri che spesso affonda ed elimina migliaia di cani ogni anno. Sappiamo già che in Europa esistono levrieri usati nelle cosiddette corse amatoriali che vengono acquisiti in Irlanda dall’industria delle corse dei levrieri. Non è illegale, ma è certamente immorale: chi acquista uno di questi cani (dall’industria) in Irlanda sta aiutando a sostenere un’industria crudele e sanguinosa”.
Pet Levrieri ha pertanto lanciato una petizione online per fermare la costruzione del cinodromo a Maserada sul Piave.
La petizione è supportata anche da ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) e da Alliance Against Greyhound Racing.
La politica
Contrario alla costruzione del cinodromo é il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni. Il Consigliere ha così commentato in merito alla concessione data dal comune di Maserada sul Piave: “È un atto che, direttamente o potenzialmente, innesca una serie di gravi conseguenze: sul fronte della tutela degli animali, dal punto di vista ambientale e, non da ultimo, sotto il profilo della legalità”.
Zanoni, sulla sua pagina Facebook, ha anche precisato che per la concessione è previsto un investimento di oltre 160.000 euro. E ha sottolineato come tutta l’operazione si sia svolta in maniera “più rapida degli stessi levrieri”, con appena 18 giorni di pubblicazione del bando. Inoltre, a parere dello stesso Zanoni, non sarebbe stata effettuata la valutazione di incidenza ambientale, malgrado l’impianto sia a due passi da un’area protetta Rete Natura 2000.
Il mondo dello spettacolo
Il celebre ballerino Kledi Kadiu l’anno scorso ha supportato la campagna contro lo sfruttamento dei levrieri spagnoli.
Kledi commenta così, sulla sua pagina Facebook, la notizia della costruzione del cinodromo a Maserada sul Piave:
“Oggi sono venuto a conoscenza che in provincia di Treviso stanno costruendo una pista da corsa per questi meravigliosi animali. Questo tipo di gare “amatoriali” (così hanno scritto dato che in Italia questo tipo di corse sono illegali!) richiedono uno sforzo fisico enorme da parte di questi eleganti e fragili cani. Ma non è meglio lasciar correre questi animali in libertà nelle campagne o nei parchi recintati ma liberi, senza cronometri e competizione?”.
Il Comune di Maserada sul Piave e l’ENCI
Il Comune di Maserada sul Piave si difende sulla sua pagina Facebook parlando di “campagna indecente e diffamatoria”.
Anche l’ENCI replica alle proteste, arrivando a sostenere che “nel caso dei levrieri la corsa è un’attitudine naturale”.
“Le corse coi levrieri sono pericolose in sé, e non per le scommesse, ma per la forma della pista e la tipologia di performance dei cani. La giunta comunale ne è consapevole?” – Cit. PetLevrieri
I rifugi
Se da un parte c’è chi vuole costruire un cinodromo allo scopo di far “divertire” le persone e attrarre turisti, dall’altra ci sono le associazioni e i rifugi che, quotidianamente e con amore, si occupano proprio del recupero e dell’adozione dei tanti levrieri che sono stati sfruttati per le corse o per la caccia.
Alma Libre Rescue, associazione che si occupa di salvare e far adottare i galgos (e non solo) vittime di sfruttamento e di maltrattamento in Spagna.
SOS Levrieri, organizzazione di volontariato dedicata a salvare, far adottare e apprezzare cani come i levrieri da corsa e da caccia. GACI, associazione di volontariato che si occupa della disgraziata sorte dei levrieri, e più precisamente di greyhounds, galgos spagnoli e podenco.
E tante altre ancora.
Dietro ciascuna associazione ci sono volontari che dedicano la loro vita a recuperare le vite dei levrieri.
E poi ci sono loro, i levrieri.
Levrieri abbandonati per strada, levrieri trattati come scarti perché non più adatti alle corse o alla caccia, levrieri sottratti a soggetti senza scrupoli, levrieri sfuggiti per miracolo ad una morte violenta.
Cani dolcissimi, dallo sguardo ammaliante, dai fisici statuari, dall’animo fiero ma al tempo stesso fragile.
Cani aggraziati ed eleganti, come solo i levrieri sanno essere.
E così, tramite i social, mi innamoro guardando negli occhi i bellissimi dal manto bianco Lianos ed Edgar, rimango rapita dal fascino misterioso dei neri Olmo, Onix e Solaris e dalla dolcezza color miele di Faraon, mi commuovo davanti ad Eros, in cerca di famiglia da troppo tempo, vengo trascinata dall’entusiasmo delle cucciole Mara e Sasha.
Tutti levrieri di Alma Libre Rescue, tutti in cerca di una famiglia. Rimango infine meravigliata dal carattere, nonostante tutto, felice e giocoso di Kenzo, di SOS Levrieri, anche lui in cerca di casa.
Apriamo le gabbie dei rifugi e chiudiamo per sempre quelle dei cinodromi. Accogliamo i levrieri rescue nelle nostre case. Saranno compagni fedeli e riconoscenti, che si adatteranno facilmente al nostro stile di vita, che si tratti di vivere in un appartamento di città o in una casa di campagna.
E aiutiamo, anche con piccole donazioni, chi ogni giorno e tra mille difficoltà salva la vita di quei levrieri che la regione Veneto vuole ora di nuovo mettere in pista.
Alessandra Tedeschi
Milano, 02/05/2022