GERMANIA DICE NO ALLA RICERCA SUI PRIMATI
Germania: negata la richiesta di ricerca sul cervello di primati non umani – Articolo di Alessandra Tedeschi
In Germania l’autorità ha respinto la richiesta di ricerca sul cervello di primati non umani (PNU).
Questo quanto quanto pubblicato nel Comunicato stampa di DAAE, associazione tedesca “Doctors Against Animal Experiments”.
Esperimento eticamente inaccettabile
L’autorità di rilascio delle autorizzazioni ha respinto ufficialmente la domanda del ricercatore Andreas Kreiter presso l’Università di Brema (Germania) per continuare la sua ricerca sul cervello di primati non umani.
La motivazione del diniego? L’autorità non ritiene che la “sofferenza degli animali sia giustificata dall’acquisizione di conoscenze”.
Il progetto è considerato pertanto “eticamente inaccettabile”.
Di seguito quanto pubblicato dall’autorità sanitaria di Brema:
“Dopo un accurato esame del progetto “Dinamiche spaziotemporali dei processi cognitivi del cervello dei mammiferi” e l’ottenimento dei pareri richiesti a vari esperti, l’autorità è giunta alla conclusione che la sofferenza degli animali non può essere giustificata dai benefici in termini di conoscenza scientifica che ci si aspetta di ottenere e che l’esperimento è quindi eticamente inaccettabile”.
Sofferenza grave dei macachi
Secondo la valutazione dell’autorità, oltretutto, la sofferenza che la sperimentazione sul cervello implicherebbe per i macachi deve essere classificata come grave, secondo quanto stabilito dalla direttiva dell’Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, e in quanto tale non può essere “giustificata” nemmeno a fronte dei risultati positivi che si potrebbero ottenere.
I macachi, o primati non umani, si legge sul comunicato di DAAE, sono animali molto intelligenti, capaci di comprendere la realtà della loro vita e di soffrire a causa delle conseguenze di molteplici limitazioni.
L’entità di questa sofferenza è spesso difficile da riconoscere dall’esterno. Risulterebbe che i macachi, come quasi tutti gli animali, nascondano il dolore, la sofferenza e i danni il più a lungo possibile per non mettere a repentaglio la loro posizione all’interno del gruppo. Gli animali mostrerebbero questo comportamento anche in laboratorio. Gli esperimenti neurofisiologici implicano una vita di gravi sofferenze che possono portare a disturbi comportamentali.
Decisione storica in Germania
L’associazione tedesca “Doctors Against Animal Experiments – DAAE” parla di decisione storica “che avrà un grande impatto in generale sulla classificazione giuridica e scientifica della crudele ricerca sul cervello dei primati non umani”.
La decisione potrebbe porre fine agli esperimenti neurologici sui primati non umani non solo a Brema, ma in tutta la Germania nei prossimi anni.
Esperimenti simili vengono infatti condotti, oltre che a Brema, anche in altre 7 istituzioni in Germania.
Ovviamente ci auguriamo tutti che su esempio di Brema, anche in altri paesi europei, Italia compresa, si ponga termine ai crudeli esperimenti sul cervello dei primati non umani (e non solo!) e si investa finalmente in una ricerca etica e moderna.
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Alessandra Tedeschi
Milano, 04/12/2023