TRYPILLIA, ANTICA CIVILTÀ EUROPEA VEG E SOSTENIBILE
Gli abitanti delle più antiche città europee seguivano una dieta prevalentemente vegetariana e prestavano attenzione alla sostenibilità – dI A. Tedeschi
Uno studio attesta che le più antiche città europee della civiltà Trypillia erano vegetariane e sostenibili, il tutto è riportato in un interessante articolo di Scienze Notizie.
La cultura Trypillia
Le gigantesche città circolari della cultura Trypillia sorsero 6.000 anni fa in quelle che oggi sono l’Ucraina e la Moldavia. La cultura Trypillia era unica nel suo genere.
I suoi insediamenti erano progettati in cerchi concentrici. Il più grande di questi mega siti copriva un’area equivalente a diverse centinaia di campi da calcio e ospitava fino a 15.000 persone.
Questi siti erano più grandi di qualsiasi altro insediamento nel mondo.
L’alimentazione della cultura Trypillia
La dieta degli abitanti delle società Trypillia era vegetariana e sostenibile.
Il paleoecologo Frank Schlütz, che ha condotto lo studio presso l’Università Christian-Albrechts in Germania, sostiene che il bestiame era un elemento cruciale del sistema della cultura Trypillia, ma non per l’alimentazione.
Tra il 4200 e il 3650 a.C. gli animali erano infatti allevati soprattutto per le loro feci, non per la carne.
Un’analisi degli isotopi dell’azoto nei denti, nelle ossa e nel suolo dei resti delle società Tryphillia dimostra infatti che i primi agricoltori europei consumavano principalmente piselli, lenticchie e cereali, come l’orzo. Bovini, pecore e capre erano allevati soprattutto per fertilizzare i terreni agricoli.
Macellare le mandrie per ricavarne carne avrebbe esaurito una risorsa vitale, facendo crollare l’intero sistema alimentare. Secondo Schlütz e il suo team, i prodotti animali costituivano solo l’8% – 10% della dieta abituale degli abitanti dei siti.
Sembra che lo sterco di bestiame fosse il principale fertilizzante e che fosse gestito in maniera da utilizzarne un maggior quantitativo per i siti più grandi.
Secondo i ricercatori, la “saggia gestione dei nutrienti” ha fatto sì che le società Trypillia non sfruttassero eccessivamente le risorse naturali e che prestassero attenzione a quella che oggi chiameremo sostenibilità.
Fine di una società
Purtroppo la cultura Trypillia sparì intorno al 3000 a.C.
Alcuni esperti ipotizzano che sia stata distrutta con la forza o a seguito di tensioni politiche mentre altri ipotizzano che sia stata colpa di un clima più freddo. Probabilmente, tensioni e disuguaglianze sociali spinsero gli abitanti a disperdersi in villaggi più piccoli.
Le più antiche città europee restano comunque un chiaro esempio di una società attenta alla sostenibilità e atta ad alimentarsi prevalentemente con i prodotti della terra.
Alessandra Tedeschi
Milano, 30/01/2024