NUMERO MEDIO DELLA VIVISEZIONE IMPRESSIONANTE
Leal: Pubblicati in Gazzetta ufficiale i dati sugli animali utilizzati nella vivisezione dal 2019 AL 2022.
Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i dati relativi agli animali utilizzati nei laboratori di sperimentazione dal 2019 al 2022. Il numero è impressionante.
I dati hanno rivelato la cifra allarmante di quasi 2 milioni di animali uccisi in questo periodo.
Nonostante una lieve diminuzione nell’ultimo anno, il numero medio annuo rimane altissimo, superando i 482.000 animali utilizzati.
Tra le specie più colpite ci sono topi, scimmie, cani, porcellini d’India, conigli e maiali. Preoccupa in particolare il numero relativo l’utilizzo di 2.323 cani e 1.579 primati, di cui solo 16 provenienti da allevamenti registrati in UE.
Oltre il 50% degli animali sperimenta molto dolore in pratiche invasive come fratture instabili, toracotomia senza analgesici e trapianti di organi. Solo il 28% è utilizzato per fini regolatori, cioè per rispondere a obblighi di legge.
La legislazione italiana ha recepito l’importanza della transazione dai modelli animali ai metodi senza animali, soprattutto con il D.L. n. 26 del 4 marzo 2014 ma sono ancora troppo pochi i laboratori italiani stanno lavorando su metodi sostitutivi e questi dati inquietanti appena diffusi sono la conferma che c’è ancora molta strada da fare per ridurre drasticamente il numero di animali utilizzati nella sperimentazione in Italia, sostituendoli con metodi più etici ed efficaci.
LEAL sottolinea la necessità di maggiori finanziamenti pubblici per la ricerca animal free e la totale sospensione dell’uso di animali a fini didattici.
La stampa in 3D: una possibile alternativa cruelty free
La stampa 3D di tessuti e organi offre una soluzione innovativa per ridurre l’uso di animali nei test farmacologici e cosmetici.
Questa tecnologia, chiamata biostampa 3D, consente di riprodurre strutture biologiche compatibili con l’essere umano utilizzando idrogeli caricati con cellule del paziente stesso.
La biostampa 3D il brevetto “Electrospider” sviluppato dall’Università di Pisa e acquistato da SolidWorld Group può contribuire alla medicina rigenerativa fornendo un mezzo per riparare o sostituire tessuti e organi danneggiati. L’obiettivo a lungo termine è di ricostruire organi e tessuti per i trapianti partendo dalle cellule del paziente stesso, riducendo i tempi di ospedalizzazione, i rischi di rigetto ed eliminando i tempi di attesa per trovare un donatore compatibile.
Nell’ambito della ricerca farmacologica e cosmetica la replica di tessuti umani con la stampa 3D consente di testare farmaci, creme e prodotti cosmetici, rendendoli più sicuri per l’uomo e meno impattanti per l’ambiente riducendo significativamente il numero di animali utilizzati per i test nei settori farmacologico e cosmetico.
La biostampa 3D permette inoltre di creare modelli realistici che rappresentano tessuti e organi umani, fornendo ai ricercatori uno strumento prezioso per studiare le malattie.
L’ecosistema “Electrospider” di Bio3DPrinting rappresenta inoltre una promettente piattaforma tecnologica per realizzare in modo etico e sostenibile carne e pellame, risolvendo in questo modo i problemi etici, ambientali e di salute pubblica legati all’allevamento di animali, una vera e propria rivoluzione per una produzione alimentare in modo sostenibile.
L’azienda Steakholder Foods sta sviluppando con successo tecnologie avanzate per la stampa 3D di carne, pesce e proteine vegetali. Il sapore e la consistenza, nel caso delle carni, sono paragonabili alla carne tradizionale, sono tuttavia necessari ulteriori progressi per raggiungere l’accettazione su larga scala.
Informazioni da sito e pagina FB Leal .
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Milano, 15/07/2024