PSA: UN INCUBO CHE STA RITORNANDO
Riparte dalla provincia di Novara lo spettro della PSA
La paura che la PSA ritornasse non si è mai sopita. Le forme di contenimento che si sono messe in atto non sono state sufficienti. L’incubo sta ritornando è si teme sia peggiore di quello dello scorso anno e il terrore che si ripetano i fatti di Sairano è purtroppo giustificato.
Foto archivi Essere Animali durante la gassazione di 40.000 suini Zinasco ( PV) 2023
Riportiamo il comunicato stampa congiunto delle Associazioni ENPA, LAV, OIPA, Pro Natura Torino, P.A.N., SOS Gaia.
COMUNICATO STAMPA
CINGHIALI: ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO!
Si certificano le fallimentari politiche per contenere il virus
della Peste suina africana (PSA) dei cinghiali
La notizia è clamorosa. A Trecate (NO) presso l’allevamento suinicolo di Cascina Bellaria le indagini epidemiologiche hanno individuato un maiale affetto da P.S.A. 600 maiali, compresi quelli sani saranno uccisi. E forse presto gli animali da uccidere a Trecate saranno oltre 5.000!
La PSA, causata da un virus letale per cinghiali e suini domestici di origine sub-sahariana, ma innocuo per la specie umana, era presente in Europa dal 1978 solo in Sardegna. Nel 2014 comparvero i primi focolai nei paesi baltici. Nel gennaio del 2022 a Ovada (AL) fu scoperto il primo caso in Piemonte.
Il tentativo, finora clamorosamente fallito, di eradicare questo virus è motivato unicamente da ragioni economiche legate alla produzione industriale degli allevamenti suinicoli.
Soprattutto in provincia di Cuneo è concentrata la maggiore presenza di allevamenti di maiali e l’arrivo della PSA ne metterebbe a rischio la produzione.
Gli interventi definiti di “depopolamento” cioè sterminio dei cinghiali selvatici, l’apposizione di chilometri di recinzioni per impedire gli spostamenti della specie, l’affido ai cacciatori delle operazioni di controllo, le gabbie di cattura affidate agli agricoltori, non hanno consentito di eradicare il virus. Migliaia di animali sono stati uccisi, compresi esemplari sani negli allevamenti presenti nelle zone infette. Il calendario venatorio 2024/2025 consente la caccia di selezione al cinghiale tutto l’anno e, cosa grave, la caccia in braccata con i cani durante la stagione venatoria. Eppure tutti sanno che i cani disperdono gli animali e contribuiscono a diffondere l’epidemia. Le frenesie venatorie evidentemente hanno da essere assecondate. Milioni di euro sono stati spesi inutilmente.
Ora la Regione Piemonte annuncia anche la richiesta dell’utilizzo di 177 militari appositamente addestrati e armati e forse verrà utilizzato un super-drone. I dati ufficiali indicano 661 cinghiali infetti trovati in Piemonte quasi tutti in provincia di Alessandria oltre a circa una decina in provincia di Asti. Ma il virus nonostante tanti massacri e tante spese non si è fermato. Oggi a fine luglio 2024, risulta presente in 8 regioni, dal sud al nord d’Italia (Calabria, Campania, Lazio, Sardegna, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte).
La nuova amministrazione regionale piemontese pare voglia continuare con le politiche fin qui condotte a spese dei cinghiali selvatici. Il Piano Regionale Interventi Urgenti (Priu) prevede l’individuazione di tre “distretti suinicoli importanti” da difendere tramite la totale eradicazione dei cinghiali selvatici (Trecate (NO), Chierese (TO) e 18 comuni del Cuneese.
L’operazione sterminio la riteniamo velleitaria e controproducente. I cinghiali abbattuti saranno sostituiti da altri provenienti dai territori circostanti e sarà favorito l’errantismo della specie.
Ecco perché la notizia è clamorosa.
A Trecate la PSA è arrivata in contemporanea con la delibera cinghialicida della Regione.
Arriveranno 20 milioni dal Governo per aiutare gli allevatori a mettere in biosicurezza gli allevamenti, ma la PSA è molto più efficiente e veloce della politica.
Tutti questi massacri sono assolutamente inutili e fa rabbia che avvengano solo per garantire il panino col salame agli umani carnivori!
Milano, 01/08/2024