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UNIVERSITÀ PIÙ VEGAN? POSSIBILE NEGLI STATI UNITI

Aumentano le alternative vegan nelle università a stelle e strisce

L’università, luogo del sapere per eccellenza, può diventare più vegan? Negli Stati Uniti questa scelta sembra essere molto più di una tendenza, almeno a giudicare da un articolo che abbiamo letto nei giorni scorsi sul sito vegnews.com.

Cosa significa per un’università diventare più vegan?

Sicuramente si può cominciare dall’alimentazione, dal servizio che le mense offrono ai propri studenti.

Difficile pensare che da un giorno all’altro spariscano animali da laboratorio nei corsi di medicina, ma certamente questo pensiero è molto più di una speranza.

Esempi di università virtuose

Dunque, il primo piccolo segnale di cambiamento arriva proprio dalle mense universitarie e in questo senso ci sono diversi esempi. La University of Colorado Boulder, che già offre un menù ai propri studenti che è per oltre il 50 percento a base vegetale, è stata recentemente nominata dalla HSUS – Humane Society of the United States come la migliore università del paese per cibo a base vegetale e sostenibilità.

Un risultato gratificante per questa università, nato da un sondaggio che verificato informazioni su diversi fattori, tra cui l’uso di ingredienti di origine vegetale, eventuali iniziative di origine vegetale nel campus e obiettivi per gli alimenti di origine vegetale in futuro.

Restando negli Stati Uniti, meritano menzioni speciali anche la University of North Texas, la University of Texas ad Austin, la University of Michigan-Ann Arbor e la University of Arizona. Per tutte un punteggio decisamente buono.

University of Michigan-Ann Arbor

Ma cosa c’è dietro la scelta di queste istituzioni scolastiche?

La comprensione profonda che il consumo di carne sia profondamente connesso all’inquinamento del pianeta, alla crisi climatica e ai nefasti eventi meteorologici estremi che si susseguono in tutto il mondo. In particolare, gli Stati Uniti, hanno ancora nel cuore e nella mente gli ultimi incendi nell’area di Los Angeles.

“I prodotti animali, come carne e latticini, hanno un impatto ambientale molto più grande rispetto agli alimenti di origine vegetale”, è riportato nel rapporto HSUS. “Richiedono notevolmente più risorse, tra cui terra, acqua e mangimi, e causano più inquinamento di acqua, suolo e aria durante la produzione”.

E nel resto del mondo cosa succede?

Nel 2022, uno studio dell’Università di Bonn in Germania raccomandava ai paesi ricchi di ridurre il consumo di carne del 75% per combattere la crisi climatica.  Nel 2021, l’organizzazione animalista Animal Rising ha lanciato la campagna Plant-Based Universities , progettata per aiutare la transizione dagli alimenti di origine animale negli istituti scolastici. Da allora, ha supportato gli studenti di 11 università del Regno Unito, tra cui la Cambridge University e l’University College di Londra, per ottenere voti a favore di una transizione della ristorazione completamente a base vegetale.

cambridge

Università di Cambridge

Più di recente, nel febbraio 2025, le principali università del Russell Group, l’Imperial College di Londra e l’Università di Bristol, hanno entrambe votato per passare a un modello di ristorazione basato su prodotti di origine vegetale.

Su questo tema, con ampi riferimenti alla situazione nelle Università di tutto il mondo, compresa l’Italia – dove spiccano alcune Università di Pisa, Siena e Roma – vi segnaliamo un interessante articolo di Valentina Taglietti pubblicata nel febbraio del 2024 sul sito Essere Animali.org.

Diteci di voi

Sappiamo che tra tutti coloro che seguono le news di RadioVeg.it ci sono molti studenti universitari. Com’è la situazione nella vostra mensa? Rivoluzione veg cominciata o c’è ancora molto da fare?

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Milano, 24/02/2025 – DANIELE PICA

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