ESSERI ANIMALI E LA QUESTIONE “CIRCO”
Ad autunno inoltrato è consuetudine che inizino a spuntare tendoni colorati nelle varie città italiane, probabilmente nell’immaginario collettivo persiste l’idea che il circo sia uno spettacolo natalizio. Ovviamente non è così, ovviamente sappiamo che i circhi “tradizionali” sono solo dei tristi e anacronistici spettacoli.
Fino all’inizio del secolo scorso, quando era ancora difficile reperire gli animali esotici, nei circhi erano costrette ad esibirsi persone con evidenti difetti fisici oppure di etnia diversa da quella occidentale. A parte le numerose foto che si trovano in rete di questi disgraziati artisti diventati famosi a discapito della loro dignità di essere umano, consigliamo la visione del film “Venere Nera” che racconta la breve vita di Saartjie Baartman, ragazza ottentotta, che nei primi anni del XIX secolo veniva esibita come fenomeno da baraccone nei salotti “bene” europei.
Poi, a un certo punto, sotto i riflettori sono cambiati i protagonisti: le persone con handicap fisici, considerate alla stregua di bestie, hanno passato l’ingrato scettro agli animali arrivati da terre lontane, sconosciute e misteriose. C’è stato un vero e proprio transfer: da “materiale esotico umano” a “materiale esotico animale”. Qualcuno avrà creduto sia stata una vittoria, un passo verso la civiltà, ma noi sappiamo benissimo che non è così.
Non c’è differenza, le esibizioni degli amimali sono umilianti quanto lo erano quelle degli esseri umani traditi da una natura beffarda. In entrambi i casi il circo non è un lugo edificante in cui vivere.
Ovviamente ci riferiamo ai circhi “tradizionali” perché, al contrario, supportiamo e stimiamo i circensi che hanno deciso di costruire i loro show sulle abilità prettamente umane.
Rimane comunque il fatto che sono ancora tanti i circhi che sbattono in pasto al pubblico gli animali, è quindi fondamentale continuare a sollevare il problema parlando con chi persiste nel voler andare a vedere gli umilianti numeri di queste povere creature e divulgando il più possibile i video e le immagini registrate dagli attivisti delle associazioni animaliste come Essere Animali che ha da poco divulgato un nuovo breve video, che mostra il comportamento sofferente degli animali esotici tenuti nel piazzale dove è ora attendato il circo Maya Orfei, a Brescia.
Le scene parlano da sole: leoni, giraffe, tigri e cammelli rinchiusi in gabbie o recinti, a ridosso della strada si trafficata dalle automobili che di gran passaggio di pedoni che, alla vista degli animali, in teoria sarebbero stimolati a partecipare agli show.
Per gli animali, però, questa sorta di zoo itinerante, è una tortura, è un mondo estraneo in cui sono impossibilitati a soddisfare le esigenze etologiche naturali, se non quelle limitate alla stretta sopravvivenza.
A volte gli animali si ribellano. E’ notizia si soli pochi mesi fa, che in provincia di Bari, un domatore è morto sbranato dalle tigri, ma questi casi e il fatto che sia comunque rischioso anche per gli esseri umani tenere in queste condizioni gli animali, pare non sia sufficiente per un cambio repentino di rotta da parte delle famiglie circensi.
Già nel 2015, la Federazione dei Veterinari Europei si è espressa in modo chiaro: «Non esiste un beneficio di carattere educativo, di ricerca e di conservazione derivante dall’utilizzo dei mammiferi selvatici in circhi con animali che possa giustificare il loro utilizzo […]. I bisogni degli animali non addomesticati, cioè i mammiferi selvatici, non possono essere riflessi nei circhi itineranti». Pochi giorni fa, inoltre, il consiglio regionale della Campania ha approvato una mozione a sostegno della dismissione degli animali negli spettacoli circensi, ma quello che serve urgentemente è una legge di carattere nazionale!
Il video di Essere Animali, inoltrato anche al Ministro Franceschini, con richiesta di concretizzare gli impegni per il divieto di utilizzo di tutti gli animali nei circhi, rende ancora una volta chiaro la gravità del problema. Già in alcuni paesi europei è in in vigore, o per lo meno è stato votata, qualche forma di divieto di utilizzo degli animali nei circhi.
Del resto ci sono già realtà votate a spettacoli di artisti prettamente umani, noi stessi abbiamo avuto modo di intervistarne qualcuno come, ad esempio, il Circo Peppino Medini, oppure il “Circo contemporaneo” andato in scena la scorsa estate in Veneto. Per non parlare dei più noti Cirque du Soleil o il Circo Roncalli dove, a farla da padrone sono degli spettacolari ologrammi. Insomma gli spettacoli, da lasciare con il fiato sospeso, senza animali sono possibili, basta volerli fare, quindi speriamo che le cose cambino in fretta anche da noi, ci auguriamo che anche l’ultima versione del film di animazione “Dumbo” che finisce con l’elefantino che scappa, ci dia una mano.
Milano, 11/11/2019 – GC