MONICA SIMIONATO – I DIRITTI CHE PROTEGGONO LA SCELTA VEGETARIANA
Non tutti amano parlare ai microfoni, ma per fortuna su RadioVeg.it si può parlare ma anche scrivere, ecco quindi cosa ci scrive di lei Monica Simionato che ha pubblicato in e-book la sua tesi "I fondamenti giuridici del diritto alla scelta di un menù vegetariano nell'offerta delle strutture di ristorazione pubbliche: I diritti che proteggono la scelta vegetariana".
Sono nata in campagna figlia di un padre e nipote di uno zio allevatori di vacche da latte.
Sono cresciuta tra gatti, cani, galline anatre e un maiale. Maiale che si uccideva a casa, e del quale mangiavo i salami. Se ne stava nel suo stalletto e io andavo a fargli i grattini: i maiali sono straordinari, e loro mi ha fatto scattare la molla 15 anni fa – leggesi: sconquasso nel vederlo appeso, urlante, insanguinato.
Fin da piccina ho dimostrato una grande empatia e sensibilità: disappunto per circhi con gli animali, abbandono, inquinamento. E così son cresciuta, all’interno della famiglia che mi ha sempre rispettato e sostenuto, anche se alcune zie si "dimenticavano" che il pesce o l’agnello non crescono sugli alberi. Oggi rispetto il contadino che mangia il suo pollame, ma sdegno la produzione industriale di carne, e mi sconvolge il totale distacco emotivo e fisico che viviamo tra “pezzo di carne- animale vivo”: pochi sanno cosa c’è nel mezzo.
Io cerco nel mio piccolo di non esserne parte. Fuori casa mangio la pizza margherita, o i taglieri di formaggio, perché sono debole e i formaggi mi piacciono. Mangio solo le uova delle galline che ha ancora mia mamma, sono galline che, a casa nostra, muoiono di vecchiaia. Tutte le volte che passo da casa vado con mio nipote a salutarle nel cortile.
Ho studiato all’alberghiero, e anni dopo mi sono laureata in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione con tanto di 30 e lode all’esame di alimenti di origine animale, tecnologie alimentari, produzioni locali… non sia mai che tale argomento mi sia sconosciuto.
Il mio professore di diritto dell’alimentazione mi ha chiesto di fare la tesi con lui, e io volevo parlare di vegetarismo. Così abbiamo sviluppato questo spinoso argomento. 7 mesi di ricerche e la discussione durata 1 ora, mentre le altre se la sono cavata con 20 minuti, che mi ha portato a laurearmi con lode. Sembrava che, a parte il mio relatore, nessuno volesse credermi eppure E’ COSI’: il menù veg è un diritto nelle strutture pubbliche di ristorazione.
Nel libro che ho pubblicato racchiudo le varie motivazioni che spingono a tali scelte alimentari, e gli immotivati rifiuti nell’accettare SCELTE PERSONALI.
Racconterò alcune sentenze che hanno mostrato e dimostrato l’esistenza di questo diritto, come:
- manifestazione del principio di uguaglianza e del divieto di discriminazione
- manifestazione del diritto allo svolgimento della propria personalità e all’identità personale
- manifestazione della libertà religiosa
- manifestazione del diritto alla salute anche se, purtorppo, non ho trovato abbastanza studi sull'alimentazione vegana
- manifestazione del diritto alla libertà di pensiero
Il vegetarianesimo è uno stile, che alcuni definiscono filosofia, di vita che si declina in un’ampia tipologia di manifestazioni e che ha radici culturali, anche di matrice religiosa, antiche e profonde.
Vedremo che in Italia non esiste alcuna norma cogente che prevede l'obbligo di offrire un menu vegetariano nelle strutture di ristorazione pubbliche, ma solo delle Linee guida che hanno efficacia di raccomandazioni non vincolanti e che non hanno avuto un esito soddisfacente anche perché sono state attuate in modo differenziato da regione a regione.
Il fatto che il diritto alla scelta vegetariana non sia stato ancora codificato per legge, non significa che un tale diritto non esista. In una società in continua evoluzione capita spesso che determinati diritti afferenti alla persona si affermino a livello della coscienza sociale prima di essere riconosciuti dal legislatore. Così, anche il diritto alla scelta vegetariana nei menu delle strutture di ristorazione pubbliche può considerarsi implicito nel sistema perché discende da alcuni diritti e princìpi generali previsti dalla Costituzione e della Convenzione Europea dei diritti dell’Uomo.
Illustrerò i fondamenti giuridici che permettono ad un vegetariano di ottenere tale menù, e i rimedi a disposizione nel caso della violazione di tali diritti. Perché a mio modesto parere il RISPETTO è l’unica cosa che salverà questo mondo.