SHOPPING CONSAPEVOLE
Quando arriva il momento di rinnovare il guardaroba invernale, è ovvio che la scelta di noi vegani non cadrà, o per lo meno non dovrebbe cadere, su pellicce, pelli e associati, ma come fare per essere certi di non indossare neppure cani… gatti… conigli che, magari, lì per lì sembrano materiali sintetici? Non sempre è possibile tirare fuori l'accendino e bruciarne un angolino per capire se è fibra sintetica.
Domanda un po' "cruda" lo sappiamo, purtroppo però, nonostante in Italia sia illegale commercializzare questo tipo di capi d’abbigliamento, può capitare di trovarne in commercio, certo l'ideale sarebbe evitare in toto tutto ciò che sembra essere pelo di qualcosa, anzi di qualcuno, soprattutto se in etichetta viene riportata la dicitura "pelliccia vera", ma se proprio ci piace un capo con un bordo particolare seguiamo le dritte che ci dà un articolo trovato su lifegate.it dove viene ben specificato come riconoscere i bordi e pellicciotti dell'orrore.
L'elenco riportato sull'articolo contiene nomi raccolti nelle investigazioni di Protezione Svizzera degli Animali, Enpa e della Humane Society, ovverosia una delle maggiori organizzazioni statunitensi per gli animali, nonché la stessa che effettua il monitoraggio di tutti i recenti film con la dicitura “No animals were harmed”.
Premettendo che noi vorremmo che fossero ritenuti fuori legge i materiali derivanti da TUTTI GLI ANIMALI e non solo quelli che la maggior parte delle persone considerano di serie "A", partiamo con l'elenco insanguinato.
Evitiamo i nomi che contengono parole che parlano già da sé e che fa male anche solo leggerli e ci limitiamo ai "nomi di fantasia". E' quindi è pelliccia di cane se in etichetta c’è scritto: Asian jackal, Asiatic racoon wolf, Asian wolf, Corsak, Corsak fox, Dogue of China, Finnracoon, Fox of Asia, Gae wolf, Gubi, Kou pi, Lamb skin, Loup d’Asie, Lupo Asiatico, Lupo cinese, Murmanski, Nakhon, Pemmern wolf, Procione asiatico, Sakhon, Sobaki, Special skin.
E' invece pelliccia di gatto se in etichetta si trova scritto: Genette, Goyangi, Katzenfelle, Lipi, Special skin.
Il nostro consiglio continua ad essere quello di virare verso articoli di abbigliamento e accessori vegan, ormai sono tante le realtà che li producono, abbiamo persino la rubrica tenuta da Stefania Depeppe di Ethical-code che ne parla! Cosa volete di più da RadioVeg.it?
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Foto da lifegate.it
Milano, 06/09/2016 – GC