C’É DEL MARCIO IN INDIA
C’è del marcio in India, lo si può ben dire!
Il sito il cambiamento.it informa che una nota azienda di bevande, tutt’altro che sane, ha sospeso le operazioni di imbottigliamento della loro bibita di punta in tre dei suoi stabilimenti.
Ufficialmente l’azienda ha spiegato che si tratta di una riorganizzazione ai fini della domanda del mercato, ma in tutto il paese si pensa che invece abbiano avuto un grande peso le proteste che da una decina d’anni i contadini portano avanti accusando la multinazionale di utilizzare in maniera indiscriminata le riserve d’acqua privandone la cittadinanza e l’agricoltura. Nonostante il portavoce dell’azienda abbia dichiarato che in due impianti l’acqua non è un problema, la regione dell’Andhra Pradesh sta affrontando una significativa crisi idrica.
La situazione idrica in India è preoccupante, come spiegano dall’India Resource Center. Alcuni studi hanno stimato che nel 2030 il sud dell’Asia potrà contare su metà dell’acqua che sarebbe necessaria e non ci sono all’orizzonte pianificazioni o programmi per affrontare seriamente la questione.
L’India Resource Center sta facendo di tutto per sensibilizzare la popolazione e i media sulla situazione ed entra nel merito dichiarando che le comunità che vivono nei pressi degli stabilimenti incriminati sono colpiti da una grave scarsità d’acqua, conseguenza diretta dell’estrazione massiccia di acqua che la multinazionale effettua dalle riserve sotterranee. Secondo le rilevazioni effettuate, è stato confermato l’importante sfruttamento idrico, ma non solo: quando l’estrazione avviene dalle falde scavando in profondità, l’acqua stessa puzza e ha un sapore strano. La multinazionale, incontrollata, sta scaricando nei campi intorno agli stabilimenti le acque di scarico delle lavorazioni, inquinando così i suoli e le falde stesse. Le autorità hanno dovuto segnalare alla popolazione i siti inquinati affinché non ne bevano l’acqua.
Pare, inoltre che l’azienda stesse distribuendo agli agricoltori i propri rifiuti solidi definendoli “fertilizzanti”, mentre dei test condotti dalla BBC hanno trovato cadmio e piombo nei rifiuti; la multinazionale, a fronte di un ordine del governo, ha finalmente fermato la distribuzione di questo “anomalo fertilizzante”.
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Milano, 13/4/2016 – GC