AMBIENTE

CHERNOBYL, 31 ANNI DOPO

Cosa accade ad un luogo colpito da una catastrofe nucleare? Un luogo celeberrimo, simbolico, di una corsa al nucleare che abbiamo pagato a duro prezzo. Stiamo parlando di Chernobyl, naturalmente e della sua centrale nucleare che il 26 Aprile del 1986 registrò un terribile incidente. Un evento che ha reso la zona invivibile per gli esseri umani e ancora oggi, a trentun anni di distanza la zona evacuata è ancora chiusa.

I curiosi non mancano, al punto che diverse pattuglie di polizia controllano il perimetro per evitare che curiosi armati di macchine fotografiche entrino a fotografare gli edifici abbandonati in fretta e furia in quell'aprile del 1986. Il giornale Telegraph ha dedicato un lungo articolo a questo luogo, raccontando che nell'anello più esterno del sito, dove la radiazioni sono state decisamente meno impattanti, la natura, in assenza dell'uomo, si è ripresa i suoi spazi.

La flora ha cominciato a crescere rigogliosa, i boschi e i prati hanno aumentato la loro estensione. Con una vegetazione così ricca è aumentato anche il numero di animali erbivori – grazie all'osservazione di 42 telecamere piazzate nell'area – e la zona si è riempita di cervi, cinghiali, lepri e roditori, come potete vedere in alcune fotografie. E dove ci sono tanti erbivori non possono mancare i predatori. Orsi, lupi, volpi e persino un maestoso esemplare di lince iberica sono stati avvistati nei boschi.  C'è stupore da parte dei ricercatori: ritrovare un ecosistema così in un luogo devastato in modo brutale "solo" 31 anni fa provoca riflessioni importanti;  il professor Jim Smith dell'Università di Portsmunta ha affermato: "si è creata una vera e propria riserva naturale nei boschi di Chernobyl." E questa notizia non può che farci piacere.

RV /Nov 17

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *