G7 2024 – TORINO 29 e 30 APRILE
Il G7 Ambiente, Energia e Clima a Torino per l’addio al carbone – Articolo di Grazia Cacciola
Si è tenuto il 29 e il 30 Aprile, nella splendida cornice della Reggia di Venaria a Torino, il G7 dedicato a clima, ambiente ed energia. Due giorni per avanzare verso la riduzione delle emissioni più pesanti per l’ambiente, soprattutto il carbone.
I sette a discutere per le soluzioni del futuro sono stati: Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
Incontri molto importanti che peseranno sulle successive decisioni del prossimo G20.
L’importanza del G7 di Torino
Si tratta del quarto appuntamento della Presidenza Italiana e saranno in tutto 21 nel corso del 2024. L’idea molto lungimirante e speriamo fattibile è quella di riscrivere il pessimo accordo climatico ambientale che era stato siglato nel 2023 con il vertice G7 del Giappone. L’accordo prevede infatti maggiori investimenti nell’estrazione dei gas e nessun impegno fattivo sull’abbandono del carbone. La crisi energetica, dovuta alle guerre in corso, era stata la scusa dietro cui si era giustificato un notevole immobilismo in tema di rinnovabili.
Come si sta ponendo l’Italia?
Secondo quanto dichiarato dal Governo, la linea italiana è quella di puntare al phase out del carbone, ovvero la dismissione programmata dei combustibili fossili.
Se tutti i 7 firmassero l’accordo proposto da Roma, verrebbe stabilito il 2035 come anno definitivo per l’eliminazione del carbone nella produzione di energia.
L’Italia porta ad esempio la sua Road Map che prevede lo spegnimento delle centrali termoelettriche a carbone entro il 2025, dieci anni prima del termine mondiale proposto, con l’unica eccezione della Sardegna le che terminerà nel 2027.
Quali sono i freni alla cessazione del carbone?
In questo G7 sono due le potenze che hanno più problemi nel siglare l’accordo: Germania e Giappone. Il ministro tedesco delle finanze, Lindner, ha infatti affermato nel 2023 che sarebbe impossibile che la Germania riesca a dismettere il carbone prima del 2030, data la fluttuazione dei prezzi dell’energia causati dalle guerre in corso. Quasi surreale invece la posizione giapponese che rifiuta qualunque data e anche l’idea stessa di phase out, parlando invece di “carbone pulito”.
Gli obiettivi del G7 di Torino
Secondo la Presidenza del Consiglio, si è lavorato:
“per individuare le tecnologie adatte a fornire un’adeguata disponibilità di energia e a garantire un’energia pulita e sostenibile per i Paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione al Continente africano, in modo da traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050“.
(Qui il documento completo: https://www.g7italy.it/wp-content/uploads/Media-Handbook-Torino-ITA1.pdf)
L’Italia si unisce poi alle valutazioni per lo sviluppo che va verso un “nucleare sostenibile” con un orizzonte previsto al 2040-2050, mentre proprio la Germania è contraria a questo tipo di sostegno all’energia nucleare.
Gli animali in uno dei punti del G7
Rileviamo purtroppo che nel documento programmatico italiano manca una voce legata agli allevamenti intensivi, tra le principali cause mondiali di inquinamento. Viene però citata la necessità di intervento a tutela della biodiversità marina, insieme a una generica gestione sostenibile delle risorse naturali, tra cui l’uso del suolo e delle risorse idriche. Tutti argomenti strettamente correlati all’allevamento intensivo, compreso quello ittico.
Grazia Cacciola
Milano, 30/04/2024