IRLANDA: LA CENSURA DI EPA
Non solo in Italia vengono spesso boicottate le comunicazioni che informano circa la poco salubre abitudine di alimentarsi con cibi di origine animale, succede anche in Irlanda.
La censura
Ben consci che l’industria della carne è una delle principali fonti di gas serra e inquinamento ambientale, molte organizzazioni governative e non governative lavorano per educare le persone sui benefici che si riscontrano a livello di salute dell’essere umano e del pianeta nel ridurre il consumo di carne.
Qualche giorno fa, tuttavia, l‘EPA – Environmental Protection Agency è stata costretta a cancellare un tweet che incoraggiava le persone a ridurre il consumo di carne a seguito di una valanga di critiche da parte del pubblico.
Alcuni utenti dei social media, infatti, hanno affermato che l’ente si stava “intromettendo e violando la libertà di scelta delle persone”, mettendo peraltro in pericolo l’industria agricola, che è un’importante fonte di reddito per l’Irlanda.
Le parole di EPA
“La nostra intenzione era quella di condividere consigli utili, per non creare confusione, ma riconosciamo come potrebbero essere stati percepiti diversamente. Abbiamo quindi deciso di rimuovere il tweet per evitare inutili attenzioni su quello che è un ambito complesso. Ci stiamo impegnando con i gruppi agricoli su questo argomento e siamo fiduciosi che l’impegno porterà chiarezza per tutti”. – CIT. EPACome cV
Nonostante le motivazioni rese note da EPA irlandese, la cancellazione del tweet indica che, pur essendo urgente trovare il modo più efficace per parlare di sostenibilità alimentare, è anche vero che è arrivato il momento di avere il coraggio di non nascondere la realtà dei fatti.
Come comunicare, non solo in Irlanda?
L’episodio, uno dei tanti, solleva interrogativi su quale sia il modo migliore per affrontare nella comunicazione l’equilibrio tra la promozione di scelte alimentari più sostenibili e il rispetto delle libertà individuali.
Educare e coinvolgere tutte le parti interessate è fondamentale per raggiungere un equilibrio nel perseguire un futuro alimentare più sostenibile, ma, sebbene il cambiamento comportamentale richiede tempo, il pianeta sta arrivando al collasso pertanto di tempo ne rimane ben poco.
L’episodio accaduto in Irlanda solleva ancora una volta la nota e spinosa questione di come promuovere in modo efficace una dieta più sostenibile senza violare le libertà individuali, ma, ci chiediamo:
uccidere creature per portarle a tavola non viola forse la loro libertà individuale?
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Milano, 19/09/2023 – GC
