LA SOLUZIONE DEL COMITATO ONU SUL CLIMA
Da un po' di tempo si parla molto dei cambiamenti climatici, soprattutto dopo l'arrivo dell'uragano Greta che, manovrata o non manovrata, con i suoi Friday for the Future, ha in ogni caso acceso i riflettori su un argomento di cui, fino ad allora, se ne parlava ben poco e che sui giornali aveva uno spazio esiguo e poco considerato dalla massa.
Nonostante il tema sia balzato in primo piano, è comunque rimasto nell'ombra il discorso legato all'importanza del cambio di alimentazione come soluzione a gran parte del problema, la maggior parte degli ambientalisti non riesce a capire o ad accettare il fatto che un'alimentazione 100% è fandamentale e non solo per l'ambiente.
In questi giorni, però, forse complici i disastri ambientali in Siberia e in Groenlandia, alcune grandi testate giornalistiche danno finalmente spazio al rapporto “Cambiamento climatico e territorio”, diffuso dal comitato scientifico dell’Onu sul clima (l’Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC), che suggerisce di mangiare meno carne per salvare il pianeta.
Lo ha fatto La Repubblica e ne ha scritto anche Il Corriere della Sera in "La terra divorata", eppure la viralità della notizia è partita a domino solo con l'articolo apparso su Il sole 24 ore. Forse la testata economica gode della fama di essere più "affidabile", quindi lasciamo pure che l'articolo si diffonda tra le maglie della rete, ma, soprattutto, speriamo che sia la pulce nelle orecchie di chi potrebbe davvero fare qualche cosa per cambiare rotta.
Temiamo che il tempo a disposizione sia agli sgoccioli e che siamo ormai vicini al punto di non ritorno, ma la speranza è sempre l 'ultima a morire, nonostante, per l'aria che tira, la netta sensazione è che, per un passo in avanti, di fatto se ne facciano 100 indietro.
Prepariamoci, in autunno ci sarà una vera e propria invasione di pubblicità, propaganda, convegni ed eventi pro-carne.
Milano, 8/8/2019 – GC