SAUL LUCIANO LLIUYA: DAVIDE CONTRO GOLIA
La storia del contadino peruviano Saúl Luciano Lliuya che dal 2015 sta portando avanti una coraggiosa battaglia.
Quando si ama la propria terra e si ha coraggio da vendere, ci si butta in battaglie che, alla fine, creano importanti precedenti, come quella del contadino peruviano Saúl Luciano Lliuya. La storia viene raccontata da Francesca Naima su L’Indipendente.
La battaglia di un contadino peruviano sta facendo tremare il colosso tedesco dell’energia
Per la prima volta un’azienda responsabile del cambiamento climatico è stata chiamata ad affrontare delle accuse legali in Europa, dopo che il Tribunale Regionale Superiore di Hamm, in Germania, ha accettato la causa intentata dal peruviano Saúl Luciano Lliuya contro la multinazionale tedesca RWE che ora dovrà rispondere per i danni ambientali causati in anni di inquinamento indisturbato.
Con una politica ambientale pressoché inesistente, la RWE è ritenuta responsabile dello scioglimento dei ghiacciai che ha interessato la Cordillera Blanca (Perù).
Da tempo il lago di Palcacocha rischia di straripare e inondare la cittadina di Huaraz, dove l’agricoltore e la guida alpina Saúl Luciano Lliuya vive. Il 41enne peruviano chiede dunque un risarcimento in un momento decisivo per la causa per la giustizia climatica iniziata sei anni fa e che ha preso il nome di “caso Huaraz”.
La società tedesca non è la prima né tantomeno l’unica grande azienda responsabile di danni irreparabili agli ecosistemi, motivo per cui la novità che interessa il “caso Huaraz” potrebbe avere influenza per ristabilire le troppe ingiustizie sociali, figlie dei colossi dei combustibili fossili nel mondo.
Dopo anni di battaglie portate avanti da Lliuya con il sostegno di ONG come German Watch e diverse associazioni, la RWE potrebbe pagare per il proprio avverso contributo nel cambiamento climatico.
Basti pensare al report di Greenpeace dello scorso anno, in cui la compagnia elettrica tedesca è stata classificata come la più inquinante d’Europa: la RWE detiene il record europeo di emissioni di CO2 (ben 89 milioni di tonnellate).
Nel 2019, le emissioni delle centrali dell’azienda sono state quasi il doppio rispetto alla media delle altre società elettriche e non sorprende come la RWE sia stata riconosciuta responsabile dello 0,47 percento di tutte le emissioni storiche della Terra.
Per quanto Saúl Luciano Lliuya si sia mosso fin dal 2015, anno in cui il Tribunale distrettuale di Essen classificò la causa come “Una questione di fondamentale importanza”, è solo dal 2017 che sono iniziate le indagini legali volte ad attestare la responsabilità della RWE sulle inondazioni e frane già avvenute e quelle che minacciano di svilupparsi, che potrebbero cancellare del tutto la città di Huaraz.
Il livello del lago di Palcacocha è aumentato in maniera smisurata, ingrossandosi di 34 volte negli ultimi anni, dopo che il riscaldamento climatico dovuto perlopiù dalle emissioni dell’azienda ha causato lo scioglimento dei ghiacciai delle Ande, con veri e propri costoni caduti nelle acque. Eppure il Tribunale di Essen nel 2016 ha respinto la causa civile contro la RWE, portando Lliuya a presentare ricorso dinanzi al Tribunale Regionale Superiore di Hamm.
La prima importante svolta nel caso è giunta nel 2018, quando l’Alta corte Regionale di Hamm ha riconosciuto che i danni climatici potessero essere responsabilità della società elettrica, dando il via alle lunghe indagini, rallentate dalla pandemia.
Ora c’è speranza che le immense emissioni dell’azienda energetica possano essere ridimensionate, dopo anni di minacce al luogo dove Lliuya vive con la famiglia e in cui sono presenti 50mila persone, in pericolo di vita.
Circa i soprusi delle popolazioni indigene in Perù, clicca QUI per un’interessante intervista di qualche tempo fatta a Matteo Achilli, uno dei titolari dell’agenzia di viaggio Perù Etico.
Milano, 22/06/2022