SOS PER I DELFINI DI TARANTO
Nel Golfo di Taranto esiste una porzione di mare che è stata definita “baia storica e naturale” con un decreto presidenziale trent'anni fa. In questa area vivono, sorprendetemente nonostante l'ILVA e i suoi veleni, centinaia di esemplari di delfini e balene con i loro cuccioli, è facile incontrarli ed osservarli quotidianamente. Purtroppo però in pochi sanno che la loro serenità è minacciata dall'arrivo a breve di una nave munita di air gun che farà ricerca e prospezione di idrocarburi. I cannoni di questa nave non spareranno proiettili, ma bolle d’aria che, determinando onde sismiche, rappresentano il più grave pericolo per la fauna marina eppure il Governo ha dato via libera al progetto della società Schlumberger in quanto ritiene che «c’è compatibilità ambientale».
In pratica si va a caccia di idrocarburi nonostante durante la Cop22, ovvero la ventiduesima Conferenza sul cambiamento climatico, tenutosi poco tempo fa a Marrakech, si sia posto l’obiettivo di trovare soluzioni al grave problema del riscaldamento globale e mettere fine all’era del petrolio e di tutti i combustibili fossili. Ebbene noi siamo messi così: mentre il mondo cerca alternative al petrolio, la politica energetica del governo italiano, in stridente contrasto con gli impegni presi nel quadro dell’Accordo di Parigi (Cop21), continua a voler trivellare.
La zona di mare che si vuole letteralmente violentare è estremamente sensibile per ragioni sia ambientali che di natura economica, inltre la decisione va in netta contraddizione con il decreto “Salva Taranto”, che prevede il rilancio dell’economia turistica e la riqualificazione ambientale dell’area jonica.
Più forte dell’air gun ci sono solo i terremoti ed i vulcani nel sottosuolo marino. Prima che i violenti spari di aria compressa ogni 5-15 secondi con intensità fino a 260 decibel colpiscano gli “abitanti del mondo sommerso”, l'organizzazione Marevivo invita a firmare una petizione per chiedere al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e a tutti i Sindaci dei Comuni dell’arco ionico di ricorrere al Tar contro il decreto VIA alla Schlumberger e per sollecitare il nuovo Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni a cambiare rotta, rispetto al recente passato e una volta per tutte, sulla politica energetica dell’Italia.
La petizione è presenta anche su change.org
Milano, 29/12/2016 – GC