SRI LANKA: ELEFANTI UCCISI DA PLASTICA E RIFIUTI
Strage lenta e silenziosa di pachidermi nel paese asiatico
La plastica è la causa di tanti problemi del nostro pianeta. È stato stimato che entro il 2048 nei nostri mari non ci saranno più pesci ma rifiuti. Nel frattempo, nello Sri Lanka orientale sono stati trovati i corpi senza vita di due elefanti.
Secondo quanto riportato pochi giorni fa dall’Associated Press (AP), almeno 20 elefanti sono morti negli ultimi otto anni per aver mangiato rifiuti di plastica nella discarica del villaggio di Pallakkadu, a circa 200 chilometri dalla capitale dello Sri Lanka, a sud dell’India.
Elefante, l’animale sacro
Ciò dovrebbe far suonare l’ennesimo campanello d’allarme sulla situazione ambientale sempre più preoccupante .
Sembra quasi un paradosso che questo accada in Sri Lanka dove gli elefanti sono venerati dalla gente. Nella mitologia hindu gli elefanti erano associati alle nuvole e quindi alla pioggia. Per questo motivo sono visti come simbolo di acqua, vita e fortuna.
E’ decisamente triste constatare quanto questi splendidi animali siano sempre più deboli e vulnerabili a causa della frammentazione del loro habitat naturale e della crisi climatica.
Morti che non fanno rumore
Nella discarica di Pallakkadu, attiva dal 2008, confluiscono i rifiuti provenienti da 9 villaggi della zona. Anni fa l’area era stata protetta da una recinsione elettrica, ma nel 2014 è stata colpita da un fulmine e da allora non è stata più riparata.
Gli elefanti affamati e stremati, come succede a tanti altri animali, si riversano nella discarica alla ricerca di cibo, dove ingeriscono rifiuti di plastica e altri pericolosi oggetti appuntiti che danneggiano il loro apparato digerente.
“Politene, involucri di cibo, plastica, altri prodotti non digeribili e acqua erano le uniche cose che abbiamo visto durante le autopsie”, ha dichiarato il veterinario Nihal Pushpakumara.
Negli ultimi 8 anni sono infatti almeno una ventina gli esemplari morti dopo aver mangiato materiali in plastica.
Una strage che non fa rumore e di cui si parla ancora troppo poco, ma che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di queste straordinarie creature.
Ad oggi la situazione sembra stia diventando insostenibile, sia per gli animali che per gli esseri umani.
Se le autorità del Paese non si rivelassero in grado di fermare questa strage silenziosa, tra non molto lo Sri Lanka dovrà dire addio a questi animali, considerati sacri dalla popolazione.
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Iaia Mingione
Milano, 20/01/2022