SVEZIA SEMPRE PIU’ GREEN
Mentre in Italia pare che i nostri politici non vogliano "lasciare la vecchia strada", la Svezia ha preso la rincorsa per diventare dal 2020 il primo paese senza combustibili fossili.
La notizia, riportata sul sito repubblica.it, informa che il governo svedese ha annunciato un ambizioso piano per investire in rinnovabili, già oggi la raccolta e il reimpiego dei rifiuti funzionano così bene che devono importarne.
Il paese scandinavo, governato dai socialdemocratici e dai Verdi sarà dunque il primo paese al mondo che svolgerà tutte le sue attività per cui è necessario consumare energia, senza più usare i carburanti fossili. Ormai dall'elaborazione il piano è passato alla fase operativa, infatti stanno già partendo gli investimenti ed è già disponibile piano operativo del governo.
I primi investimenti, equivalenti a 470 milioni di euro circa, saranno usati nei prossimi dodici mesi, per sviluppare le infrastrutture verdi, dai pannelli solari alle pale eoliche fino alla biomassa e alla produzione di energia dall'incenerimento dei rifiuti.
Poi ogni anno l’equivalente di 5.200.000 ca. verrà destinato alle tecnologie per immagazzinare l'elettricità in eccesso, e l’equivalente di 105 milioni di euro verrò investito per l'ammodernamento termico degli edifici abitativi o pubblici per ridurne il consumo energetico.
Ogni anno la Svezia, che è già tra i primi della classe mondiali negli aiuti ai paesi poveri, spenderà 500 milioni di corone, 52.400.000 euro ca, per sostenere investimenti green nei Paesi in via di sviluppo.
Nel campo dei trasporti terrestri, la rivoluzione è già attuata, infatti tutti i mezzi pubblici funzionano solo con elettricità prodotta da energie rinnovabili. I taxi sono sfavoriti se non sono vetture a gas, ibride o elettriche. Vedi girare persino diversi taxi Tesla, nonostante l'alto prezzo dell'elettrica di lusso. Gli autobus camminano solo a bioetanolo o a propulsione ibrida. Analogo sistema per l'illuminazione pubblica.
Sono inoltre in fase avanzata anche gli studi per produrre biocarburanti per i motori d'aviazione.
Stoccolma dispone ancora di almeno otto centrali nucleari ma le vuol spegnere in fretta, sia perché sono vecchie sia per liberarsi da ogni rischio di panne o incidente dopo le esperienze tragiche in Urss e Giappone e i guasti continui in Francia. Come dice il premier Loefvén: "Vogliamo che i nostri figli vivano in un ambiente privo di sostanze tossiche, quindi il principio è rimuovere ogni sostanza pericolosa e che chiunque inquini sia multato".
Si sa, nel grande Nord dalle parole ai fatti il passo è breve, e non si stenta a crederci visto che, in linea generale i paesi nordici sono tutti all'avanguardia per il passaggio alle energie rinnovabili e bio. Svezia a parte, la Danimarca è arrivata l'estate scorsa, grazie al vento, a produrre con le pale eoliche il 140 per cento del fabbisogno d'elettricità, esportando il resto in Germania, Svezia e persino in Norvegia che è, a sua volta, grande produttore di petrolio e gas, ma sta passando sempre più all'energia pulita con l’intento di abolire ogni veicolo a combustione di carburanti fossili entro il 2025. La Norvegia produce elettricità installando turbine o dighe nei suoi infiniti fiumi sotterranei, sovvenziona chiunque acquisti auto elettriche con un massimo di nove-diecimila euro, esenzione da tassa di circolazione e assicurazione e ha piazzato ovunque colonnine di rifornimento con corrente gratis. Persino l’ Islanda si dà da fare e ricava quasi il 100 per cento dell'elettricità dalla natura: vulcani, geyser, cascate e vento.
Inutile dire che qui da noi queste cose ce le sogniamo… anzi pare proprio che si vada in senso contrario.
Milano, 06/01/2017 – GC