ARNARA: TRAGEDIA SFIORATA ALL’APERTURA DELLA STAGIONE VENATORIA
Primo incidente di caccia: ad Arnara un uomo in visita da amici viene colpito dai pallini da caccia
Siamo ad Arnara, una piccola città in provincia di Frosinone. Un uomo è in visita da amici e si trova nel giardino della loro casa privata sita nei pressi del campo sportivo. La stagione venatoria è appena iniziata e i cacciatori sono già in azione, ma sono troppo vicini all’area abitata.
L’inquietante rumore di spari riempie l’aria e una delle raffiche colpisce ai piedi l’uomo che si trovava in un’area dove era solita giocare la figlia dei suoi amici.
Le conseguenze non sono gravi, ma è chiaro che avrebbe potuto andare molto peggio, insomma la tragedia poteva essere dietro l’angolo.
Il fatto è accaduto sabato 2 settembre 2023 e i pallini, oltre a colpire ai piedi una persona, hanno raggiunto anche le pareti della dependance dall’abitazione dove i padroni di casa e il loro ospite sono subito fuggiti per cercare protezione.
Ad ogni apertura della caccia nella zona del campo sportivo di Arnara aumenta la preoccupazione che i colpi di fucile possano raggiungere persone e pet.
Palesi contraddizioni
La padrona di casa, che ha raccontato tutto sui social, intende presentare denuncia anche perché non si tratta del primo episodio del genere. In passato, infatti, anche il cane di casa è stato colpito eppure si rileva che la donna è figlia e sorella di cacciatori.
Nonostante gli spaventi presi nel tempo a causa della pratica venatoria, la signora in questione ritiene sia giusto rispettare chi pratica l’attività venatoria, pur esortando i cacciatori ad attenersi alle norme, mantenendo le distanze previste dalla legge.
La domanda sorge spontanea. Cosa deve succedere ancora affinché le persone si rendano conto di quanto la caccia sia foriera di tragedie e morte anche per gli esseri umani?
Le incomprensibili convinzioni dei cacciatori
La caccia, è una barbara tradizione ancora radicata nella cultura rurale di molte regioni italiane eppure, come degli automi, i cacciatori sostengono di amare la natura e che, grazie alla loro attività, può avvenire la rigenerazione dell’ambiente naturale e il controllo delle popolazioni animali.
Come la donna che ha visto l’amico colpito alle gambe, ritengono che sia solo essenziale che l’attività venga praticata in modo responsabile, rispettando scrupolosamente le norme di sicurezza e tenendo sempre presente il valore della vita umana, non prendendo minimamente in considerazione il fatto che uccidendo esseri senzienti che hanno avuto la sfortuna di nascere animali, si trasformano automaticamente in veri e propri assassini.
Assassini che continuano ad essere protetti dalla legge, peraltro lautamente sovvenzionati ed incentivati.
La maggior parte delle istituzioni parlano di voler promuovere una cultura di sicurezza e responsabilità tra i cacciatori. Puntano ad addestramenti costantemente aggiornati e mirati a educare i partecipanti sulle migliori pratiche e sui rischi associati alla caccia, auspicando che le autorità competenti garantiscano una rigorosa applicazione delle leggi e delle regole vigenti, in modo che solo coloro che dimostrano una preparazione adeguata e rispettano rigorosamente i protocolli di sicurezza possano ottenere le necessarie licenze di caccia.
Eppure, si sa che la maggior parte della cittadinanza aborra la caccia, anche coloro che non hanno abbracciato una scelta di vita cruelty free, perché la caccia è solamente sinonimo di morte e porta con sé tanta violenza e crudeltà.
Ecco perché è importante firmare di quesiti per poter indire il referendum contro la caccia. Per farlo clicca QUI.
Che tipo di persona è chi ha il coraggio di puntare e, spesso, guardare negli occhi le designate vittime ed avere poi il coraggio di sparare loro?
Per chi ancora non fosse al corrente di cosa sta dietro alla caccia, clicca QUI per rubrica “Verità svelati – Lati crudeli e oscuri della caccia”.
Milano, 05/09/2023 – GC
Primo giorno di caccia, primo fottuto cacciatore impallinato. Queste sono le notizie che fanno bene al cuore. Se anche crepasse un cacciatore al giorno, fino alla fine di questa strage legalizzata ci saremo liberati di una discreta quantita’ di stronzi assassini.