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Castori liberi per salvare gli ecosistemi

Avere più castori in libertà per ripristinare gli ecosistemi – Articolo di Daniele Pica.

Ripristinare gli ecosistemi naturali passa anche attraverso la scelta di avere più castori in libertà.

C’è una parola che sta prendendo sempre più spazio in questi ultimi anni: rewilding. Un termine inglese che rappresenta un approccio alla conservazione ambientale, mirata a ripristinare gli ecosistemi naturali. Il termine significa “rinaturalizzazione” e si basa sul concetto di lasciare che la natura si riprenda cura di sé.

Gli obiettivi sono molto chiari: ripristinare la biodiversità, i paesaggi degradati, i ritmi naturali della fauna selvatica e i processi naturali che permettono agli ecosistemi di essere floridi.

Il discorso è molto ampio, ma la notizia che voglio commentare insieme a voi riguarda il piccolo castoro, che finalmente, potrà tornare libero nei corsi d’acqua inglesi, grazie al successo ottenuto da alcuni gruppi ambientalisti.

È apparsa poche settimane fa sul sito plantbased.org,  la notizia che il DEFRA –  Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali e Natural England hanno pubblicato una tabella di marcia che include un piano dettagliato per il rilascio delle licenze e la gestione a lungo termine della popolazione, anche per le colonie di castori già esistenti.

Le dichiarazioni altisonanti non sono mancate e vanno in totale armonia con il concetto di rewilding:

“La capacità del castoro di trasformare e rivitalizzare il nostro paesaggio degradato è straordinaria” e ancora “Natural England ritiene che la loro reintroduzione di successo svolgerà un ruolo fondamentale nel ripristino dei fiumi e delle zone umide, affrontando la crisi della natura e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali sulla biodiversità, tra cui la creazione di habitat ricchi di fauna selvatica”. Così Stuart Otway e Delphine Pouget, due esperti del tema.

I castori, lo ricordiamo,  sono grandi roditori semi-acquatici. In Inghilterra sono stati cacciati fino all’estinzione quasi mezzo secolo fa, ma 20 anni di rilasci di castori in recinti accuratamente autorizzati, diversi esemplari fuggitivi e alcuni reinsediamenti illegali hanno portato alla fiorente popolazione attuale di circa 400 animali.

Una ricerca pubblicata dall’Università di Exeter nel 2024 ha scoperto che le zone umide create dai castori favoriscono la vita di altri animali selvatici come il martin pescatore e la lontra. Inoltre, attenuano l’impatto di inondazioni e siccità, con i quattro territori del Devon in cui vivono i castori selvatici che immagazzinano oltre 24 milioni di litri d’acqua.

Non solo: i castori depurano anche le loro acque e riducono l’insabbiamento, un aspetto di cui i fiumi inglesi , inquinati e spesso privi di vita, hanno disperatamente bisogno . Le zone umide dei castori sequestrano anche il carbonio, un altro servizio ecosistemico di cui c’è grande bisogno.

Milano, 14/04/2025 – Daniele Pica

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