FOIE GRAS, REGNO UNITO VERSO IL DIVIETO DI IMPORTAZIONE
Regno Unito verso il divieto di importazione del foie gras. E la Francia si indigna
Secondo quanto ripotato dal quotidiano britannico The Guardian, il Regno Unito sta valutando il divieto di importazione del foie gras. Un gruppo trasversale di parlamentari britannici ha scritto una lettera al ministro dell’Ambiente George Eustice e al ministro del Benessere Animale Lord Goldsmith, esortandoli a vietare le vendite di foie gras nel Regno Unito.
Dopo il divieto di produzione in patria stabilito nel 2006, Il Dipartimento dell’Ambiente, dell’Alimentazione e degli Affari rurali sta dunque valutando “ulteriori restrizioni”. Già all’inizio del 2021 il ministro del Benessere Animale aveva descritto il foie gras come “insopportabilmente barbarico”.
Francia: nessuna intenzione di rinunciare alla tortura delle anatre
La Francia si indigna e si oppone, considerando “prelibatezza” un prodotto ottenuto costringendo anatre e oche all’alimentazione forzata mediante inserimento di un tubo nella gola (c.d. gavage) allo scopo di ingrassarne il fegato a dismisura.
Alle dichiarazioni dei politici britannici ha fatto seguito la replica della presidente dell’associazione francese di produttori di foie gras, Marie-Pierre Pe’, la quale, in rappresentanza di circa 3.500 aziende di foie gras, si è detta scioccata e indignata dalla possibilità che il Regno Unito blocchi le importazioni.
“Per un Paese che promuove la libertà di mercato non è solo paradossale, è la dimostrazione di una mancanza di comprensione del nostro processo produttivo nonché un problema di giudizio basato sulla percezione antropomorfa di una sofferenza degli animali utilizzati nella produzione”, ha dichiarato Marie-Pierre Pe’, invitando i britannici a visitare un produttore di foie gras.
Quanto alla sofferenza causata agli animali utilizzati nella produzione, Pe’ ha così commentato: “Non subiscono danni. Certo, devi sapere come inserire il tubo, ma se fatto correttamente l’animale non soffre… Il gavage viene effettuato due volte al giorno rispettando il ritmo digestivo dell’animale… Non possiamo affermare che di tanto in tanto non avvengano incidenti, ma sono casi eccezionali”.
Fois gras: Video “scomodi”
Inoltre, secondo la rappresentante dei produttori di foie gras, i video scioccanti diffusi dagli animalisti costituiscono casi isolati che non rispecchiano lo standard dell’industria.
“Il foie gras è crudeltà sugli animali per antonomasia e la popolazione, come evidente, è unita nell’odio per questo prodotto malvagio, non possiamo assolutamente continuare a tollerarlo. Un divieto non potrà mai arrivare troppo presto.» Cit. Abigail Penny – Animal Equality Uk,
La Francia, ferita nell’orgoglio e miope nei confronti della sofferenza procurata agli animali dalla pratica disumana del gavage, cerca di trovare una ragione economica al probabile bando delle importazioni di questo aberrante prodotto da parte del Regno Unito.
La ragione della polemica, sostiene Pe’, consiste nel fatto che il fois gras è “un simbolo gastronomico della Francia, siamo un bersaglio facile”, ed aggiunge che i gruppi animalisti diffondono immagini sensazionali per influenzare l’economia.
La produzione francese di Fois gras, un po’ di numeri
La Francia è il più grande produttore, consumatore ed esportatore di foie gras al mondo. Si stima che gli allevatori francesi l’anno scorso ne abbiano prodotto 15.000 tonnellate (in calo rispetto alle 18.800 tonnellate prodotte nel 2019).
Ogni anno vengono esportate fino a 5.000 tonnellate, di cui 200 in Gran Bretagna.
Ci auspichiamo che il divieto di importazione del foie gras nel Regno Unito venga introdotto il prima possibile e che altri paesi seguano l’esempio dei britannici.
Ci vuole fegato per mangiare il prodotto di così tanta sofferenza!
Con buona pace dei francesi.
Alessandra Tedeschi
Milano, 26/05/2021 – GC