ANIMALI

GUFI CANTERINI

I gufi, che animali affascinanti! Lo sono perché vengono associati all’oscurità, con quei loro occhioni gialli e grossi che sembrano fari che perforano le tenebre, con quel loro canto gutturale che, chi ha la fortuna di abitare in zone più a contatto con la natura, solitamente sente nelle ore più profonde della notte.

Eppure anche queste certezze stanno per vacillare.

Marco Mastrorilli rivela su www.rivistanatura.com che, secondo la sua esperienza di gufologo e secondo alcune ultime ricerche, esistono specie di gufi che hanno la predisposizione a cantare anche alla luce del sole. È il caso dell’assiolo, un piccolo gufetto migratore che, sino a quindici anni fa era dato quasi in via di estinzione, ma che sta fortunatamente mostrando segni di ripresa e, con l’arrivo della primavera, ha ripreso a fare ritorno in Italia perché adora le temperature miti estive del Belpaese.

Contrariamente a quanto possiamo pensare, gufi e civette non sono i predatori notturni per eccellenza, in realtà la loro attività è meno legata all’oscurità di quanto crediamo.

Come racconta Mastrorilli, il canto, che è lo strumento di comunicazione più efficace di questi predatori alati, è utilizzato anche di giorno, come dimostra uno studio, molto interessante, fresco di pubblicazione.
Uno degli autori di questo studio è Heimo Mikkola, che, con la figlia Anita, ha portato a termine una ricerca in Ungheria sulle vocalizzazioni dell’assiolo.
Nonostante l’assiolo appartenga ad una delle specie più vocifere e abbia un canto talmente particolare dall’essersi meritato delle liriche da parte di Pasolini e Pascoli, finora è anche stato uno dei volatili meno studiati nel campo della bioacustica.

Ci hanno quindi pensato i Mikkola e i loro studi mostrano un’incredibile persistenza dell’assiolo nel cantare in diverse fasce orarie della giornata, con picchi tra le 11 e le 13 e tra le 15 e le 17, mentre nelle prime ore del mattino e prima del tramonto questi volatili riposano la voce per poi riprendere con i normali concerti notturni.

Mastrorilli ha potuto constatare la veridicità di questa affermazione nel Parco del castello di Grazzano Visconti, dove conduce delle ricerche sempre sugli assioli. I record di canto di questi animaletti rilevati dal suo team sono concentrati nel periodo post riproduttivo e in fasce orarie comprese tra le 15 e le 18, quando, persino il pubblico presente, può assistere a questo curioso fenomeno.

Le indagini sono ancora numericamente insufficienti per poter arrivare a conclusioni certe, ma si ipotizza che le alte temperature possano avere un ruolo rilevante e, di certo, si apre un nuovo canale di studio per coloro che amano i rapaci della notte.
Del resto, in un mondo che continua a cambiare a causa del riscaldamento del globo terrestre, dell’inquinamento luminoso che inducono persino gli uccelli diurni a cantare in piena notte, resta da verificare e spiegare cosa stia accadendo ai nostri adorati gufi.

Milano, 26 marzo 2016 – G.C 

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