IPPOPOTAMI CACCIATI PER I DENTI D’AVORIO
L’avorio purtroppo attira ancora molto e ad andarci di mezzo sono gli ippopotami – Articolo di Alessandra Tedeschi
Gli ippopotami sono diventati la preda preferita dei bracconieri a causa dei loro denti d’avorio.
Riporta la notizia un articolo pubblicato su Pet Me.
Dalle zanne ai denti d’ippopotamo
Dopo aver cacciato per decenni gli elefanti a causa delle loro zanne d’avorio, i bracconieri stanno spostando le loro attenzioni verso un’altra fonte di avorio (e di guadagno), i grandi denti degli ippopotami.
I motivi sono da ricercare nei controlli sempre più serrati che hanno reso difficile il traffico illegale di zanne d’avorio e nella maggiore facilità con cui i denti sono reperibili e rivendibili rispetto alle zanne.
L’allarme degli animalisti
Diverse le associazioni animaliste e ambientaliste britanniche che hanno lanciato l’allarme sulla questione dei denti di ippopotamo in seguito alla Conferenza Onu sulla biodiversità, la Cop 15, tenutasi a Montreal, in Quebec,
L’associazione Born Free Foundation ha riscontrato che dallo scorso giugno, quando nel Regno Unito è entrato in vigore il divieto quasi totale del commercio di avorio di elefante, è iniziato a crescere il commercio di avorio di ippopotamo.
La stessa associazione auspica pertanto che venga estesa anche ad ippopotami e facoceri la protezione offerta dall’Ivory Act.
Numeri impietosi
Tra il 1975, anno di inizio delle registrazioni di Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, e il 2017 sono stati scambiati legalmente 770 mila chili di denti di ippopotamo, senza considerare il commercio illegale. Secondo un rapporto della commissione, nel 2020 i denti di ippopotamo sono stati tra le parti del corpo dei mammiferi più spesso sequestrate nell’Unione europea.
La situazione è molto grave in quanto il numero di ippopotami è già minacciato.
Occorrono misure severe ed urgenti per contrastare il traffico di denti di ippopotami, altrimenti gli ippopotami saranno destinati a subire lo stesso tragico destino degli elefanti, sterminati dai bracconieri a caccia di avorio.
Milano, 24/01/2023