L’ ELEFANTE IN CIRCONVALLAZIONE
Poche settimane fa, a Segrate, vicino a Milano, gli automobilisti si sono trovati davanti una scena a dir poco surreale: un elefante a bordo strada. Il pacifico animale era evaso dal recinto allestito dai circensi che, proprio in quei giorni, stazionavano in zona con il loro circo. Purtroppo scene di questo tipo non sono nuove e puntualmente riaccendono il dibattito sull’impiego degli animali nei circhi. Nonostante il Rapporto EURISPES 2016 rilevi che oltre il 70% degli italiani sia contrario all’uso di animali negli spettacoli, la legge è rimasta praticamente immutata dal 1968.
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Possibile che, ancora oggi, si debba usare degli animali per divertire gli spettatori? La vita di questi animali, attualmente circa 2000 in Italia, è triste e dolorosa, non solo per la prigionia ma anche per i movimenti innaturali costretti a fare dai loro addestratori, muniti per lo più di frusta e bastoni con uncino.
Secondo la LAV, da anni impegnata in questa battaglia, in Italia non esistono restrizioni quantitative o di specie all’uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici. Purtroppo i Governi, finora, sono stati latitanti; di recente, tuttavia, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo disegno di legge delega che contiene la riforma del Codice dello Spettacolo, dove si parla anche di circhi e di “revisione al fine di assicurare il definitivo superamento dell’utilizzo degli animali”. Speriamo che si proceda più spediti, ora, in questa direzione: bisognerà passare dalle Camere e dalle Commissioni. Nel frattempo, diversi Comuni italiani hanno anticipato i tempi e hanno deliberato di non concedere terreni ai circhi con animali.
RV / A. Bosani – Marzo 19
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