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LA SVIZZERA E I LUPI. QUALE CONVIVENZA?

Scegliendo una politica di abbattimento dei lupi, la Svizzera suscita un acceso dibattito.

La Svizzera ha scelto di intraprendere una politica di abbattimento dei lupi, suscitando un acceso dibattito sia a livello nazionale che internazionale. Su proposta del consigliere Albert Rösti, il Consiglio federale ha aperto a questa possibilità come, viene detto, “regolamentazione” della presenza del lupo nella nazione elvetica, la cui popolazione è ritenuta troppo numerosa oramai.

La presenza dei lupi in Svizzera è aumentata significativamente negli ultimi decenni, grazie agli sforzi di conservazione e alla protezione delle loro aree di ripopolamento. Sebbene ciò sia stato positivo per l’equilibrio ecologico, ha creato anche alcune preoccupazioni tra le comunità agricole.

Gli allevatori di bestiame lamentano infatti danni alle loro mandrie causati dai predatori. Inoltre, i lupi hanno iniziato a spingersi in zone più prossime alle abitazioni umane, alimentando paure e preoccupazioni tra la popolazione locale.

L’esperienza svedese di inizio 2023.

Ovviamente la decisione ha suscitato vibranti proteste soprattutto – ma non solo – da parte delle associazioni animaliste. Tanto che 158 organizzazioni di 37 Stati differenti, tra cui anche l’Italia con Io non ho paura del lupo APS, hanno scritto una lettera al consigliere Rösti perché ritorni sui suoi passi

In realtà il caso della Svizzera è solo l’ultimo di una serie di segnali che vanno verso una nuova ‘caccia al lupo’. Infatti la stessa Unione europea a quanto pare starebbe valutando di rettificare lo status della specie, attualmente classificata come “rigorosamente protetta”.

La proposta è arrivata addirittura dalla presidente von der Leyen che, in riferimento alla “Direttiva Habitat”, chiede di passare a semplice specie “protetta”.

Ma abbattere i lupi é una soluzione?

Le riflessioni della parlamentare Eleonora Evi.

La risposta degli stessi ambientalisti elvetici è no. Uno dei rappresentati ha dichiarato: “il massacro di interi gruppi, come purtroppo accade già in Svezia, non rappresenta realmente una soluzione per controllare i ritmi della natura e un simile provvedimento non può che essere classificato come un disastro annunciato, con serie ripercussioni sull’ambiente e sui suoi delicati equilibri” in quanto “queste misure radicali e unilaterali non minacciano solo la fragile popolazione di lupi del Paese, ma hanno un impatto negativo sull’intera popolazione di lupi delle Alpi centro-occidentali”.

Siamo convinti che la soluzione non sia mai un atto di violenza, ma passi attraverso una riflessione profonda con gli esperti, veri amanti e conoscitori degli animali. che da anni invitano a trovare una soluzione non cruenta e in armonia con le esigenze di esseri umani e animali.

Per approfondire vi segnaliamo un articolo molto interessante che abbiamo trovato in rete, dal titolo: Abbattere i lupi non salva le pecore, mentre abbattere le notizie false migliorerebbe la società

Milano, 19/12/2023 – RV

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