LADDOVE MUOIONO I VITELLI DA LATTE
La crudeltà e la sofferenza nascosta dietro la “pregiata” carne di vitello
I vitelli maschi non possono produrre latte, vengono pertanto venduti dall’industria lattiero-casearia all’industria della carne per essere macellati. La carne di vitello proviene da vitelli che hanno in genere tra i sei e gli otto mesi, ma a volte anche meno di due settimane di vita.
“Il vitello rappresenta un azzardo morale che va oltre l’acquisto di carne”. Con queste parole viene descritta l’industria dei vitelli in un articolo pubblicato sul sito di Sentient Media, organizzazione giornalistica no profit americana che mira a far luce sull’utilizzo degli animali in numerosi settori, dall’industria alimentare a quella della sperimentazione.
Ma perché la carne di vitello è crudele?
Separati alla nascita. La prima grande crudeltà perpetrata nei confronti dei vitelli é la pratica della separazione. I vitelli vengono separati dalle loro madri poco dopo la nascita. A volte riescono ad essere allattati dalle madri solo per una volta, giusto per poter sviluppare gli anticorpi necessari alla loro breve esistenza.
Il processo di separazione di un vitello dalla madre è altamente traumatico per entrambi. Madri e vitelli stringono infatti un forte legame emotivo subito dopo la nascita. Una mamma mucca piangerà per giorni dopo la separazione dal suo vitellino, sperando di ricevere da lui una risposta che non arriverà mai. Il vitellino strappatole viene trasportato in un’altra zona dell’allevamento o caricato su un camion per un lungo ed estenuante viaggio all’estero o macellato immediatamente.
Comportamenti anomali
I vitelli separati dalle loro madri e dalla mandria mostrano comportamenti anomali. Ciò è in parte dovuto al fatto che sono stati strappati alle madri e allevati in isolamento, senza poter socializzare con i loro simili, e in parte dovuto alle condizioni in cui sono tenuti. I vitelli tenuti isolati nelle casse per vitelli mostrano una vasta gamma di comportamenti anormali tra cui mordere le sbarre, arrotolare la lingua e riposare eccessivamente. Questi comportamenti ripetitivi, stereotipati, sono indicatori di angoscia mentale e di scarsi standard di benessere.
Sviluppo anormale dell’intestino
I vitelli tendono ad essere nutriti con un sostituto del latte che contiene quantità insufficienti di nutrienti e, in particolare, non contiene ferro. Ciò porta a uno sviluppo intestinale anormale che provoca una diarrea cronica. La mancanza di ferro fa soffrire i vitelli anche di anemia, rendendoli letargici, deboli e malati. E conferisce alla “pregiata” carne di vitello la sua caratteristica di carne bianca.
La crudeltà del trasporto
I vitelli subiscono un forte stress quando vengono maneggiati e trasportati, in particolare su lunghe distanze. I giovani vitelli infatti si adattano poco ai lunghi viaggi a causa dei loro sistemi immunitari e di risposta allo stress poco sviluppati. I lunghi trasporti possono portare a una mortalità compresa tra l’1% e il 23%, a causa di fattori come diarrea, esaurimento ed esposizione al caldo o al freddo. Ogni anno in Europa vengono trasportati oltre 1 milione di vitelli e persino un paese ad alto benessere come il Regno Unito esporta la stragrande maggioranza dei suoi vitelli sottoponendoli a lunghi viaggi all’estero.
Crudeltà prima del trasporto
La gestione dei vitelli prima del trasporto è uno dei fattori chiave alla base del loro comportamento nel lungo viaggio che seguirà. I vitelli sono spesso gestiti in modo molto approssimativo e sono stati documentati molti casi di giovani vitelli presi a pugni, calci e maltrattati da parte degli allevatori. Che i giovani vitelli siano destinati a diventare carne pregiata, cibo per animali domestici o carne di kebab, il fatto di essere inseriti in un sistema che li tratta come merci che possiedono valore solo quando sono morti li metterà sempre a rischio di violenza e abusi.
Ormoni e antibiotici
I vitelli, a causa delle condizioni di vita stressante cui sono sottoposti, di un sistema immunitario debole a causa della loro giovinezza, della dieta insufficientemente nutriente, del duro trattamento loro riservato e dei lunghi trasporti, sono maggiormente suscettibili alle infezioni e alle malattie e, di conseguenza, tendono a essere abbondantemente trattati con antibiotici. I vitelli sono trattati con più antibiotici rispetto ai maiali o al pollame. Resta alta la preoccupazione a causa del crescente problema dei batteri resistenti agli antibiotici.
Le casse per vitelli
Le casse per vitelli sono ancora legali negli Stati Uniti (sebbene siano vietate in alcuni stati, in UE, nel Regno Unito e in Canada). La sofferenza che i vitelli provano a causa dell’isolamento è esacerbata dalle minuscole casse da 0,8 per 1,8 metri. Le casse vengono utilizzate proprio per indurre deperimento nei muscoli dell’animale. É da questo crudele trattamento che nasce quella carne così tenera e tanto apprezzata dai consumatori.
Spazio limitato
Anche nei paesi in cui le casse per vitelli sono illegali, come il Regno Unito dal 1992 e l’UE dal 2007, continuano ad essere in voga sistemi industriali di allevamento dei vitelli. Nel Regno Unito si utilizzano le gabbie e, sebbene le linee guida richiedano che i vitelli siano in grado di allungarsi e sdraiarsi, sono ancora confinati in spazi non molto più grandi dei loro corpi. La superficie minima prevista dall’UE per le gabbie per vitelli é addirittura del 60 percento inferiore rispetto a quella consentita nel Regno Unito.
Paesi consumatori e paesi produttori
Il vitello non è una delle carni più apprezzate al mondo e negli Stati Uniti i consumi sono molto calati, soprattutto negli ultimi anni. L’Europa rappresenta 82% del consumo mondiale di carne di vitello.Il mercato francese è il più grande del mondo, rappresentando il 35% del consumo di vitello europeo. Seguono l’Italia e la Germania. I Paesi Bassi producono la maggior quantità di carne di vitello, ossia il 31% della produzione mondiale.
La carne di vitello è sana?
La carne di vitello è stata commercializzata come un’alternativa più sana e più ecologica alla carne bovina. Tuttavia, il fatto che la cane di vitello sia più sana della carne bovina non significa che sia sana in generale. La carne di vitello contiene infatti circa 103 milligrammi di colesterolo per 100 grammi, oltre un terzo del limite giornaliero.
Eccezioni che confermano la regola
Esistono alcuni metodi alternativi di allevamento dei vitelli (al chiuso o anche all’aperto), che prevedono maggiore spazio a disposizione, una dieta contenente più ferro, l’affidamento dei vitelli a balie, nel rispetto del loro benessere. Ed esistono anche allevamenti, pochi, che consentono ai vitelli di rimanere con le loro madri e di essere svezzati prima della macellazione. Ma condizioni più umane nell’allevamento non risolvono comunque la questione etica di far nascere animali al solo scopo di sfruttarli e macellarli.
Latticini crudeli
La carne di vitello è legale perché c’è ancora richiesta da parte dei consumatori. Finché i consumatori si rifiuteranno di cambiare le proprie abitudini alimentari, continueranno ad esserci vitelli strappati alle madri a poche ore dalla nascita, continueranno ad esserci vitelli detenuti in gabbie e maltrattati.
Per fermare questa catena di nascita, sofferenza e morte occorre escludere dalla propria dieta, oltre che la carne di vitello, anche i latticini. Perché i vitelli da carne sono in gran parte forniti dall’industria lattiero-casearia, come sottoprodotto dell’allevamento di mucche da latte.
Le due industrie sono indissolubilmente legate.
Sostenere i caseifici significa sostenere l’industria della carne di vitello e l’uccisione di migliaia di animali innocenti.
In un mondo in cui le proteine vegetali sono abbondanti, che bisogno c’é di consumare carne di vitello, latticini o altri prodotti di origine animale ottenuti a costo di indicibili sofferenze e morte per gli animali?
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Alessandra Tedeschi
Milano, 23/09/2021 – IM