PROPOSTA DI LEGGE CARETTA, IN ALLARME IL MONDO ANIMALISTA
Associazioni animaliste e ambientaliste in allarme per un testo della Camera in discussione in questi giorni che prevede modifiche dell’art.157/92 per la gestione della fauna selvatica.
Caccia selvaggia: via libera
Approvando la proposta di legge, presentata dalla deputata, nonché accanita cacciatrice, di Fratelli d’Italia Maria Cristina Caretta, che intende affidare alle regioni la gestione della fauna selvatica, viene autorizzata di fatto la “caccia selvaggia” e, il minimo che si possa fare, è opporsi a questo testo che farebbe perdere all’art.157 la sua importante funzione di tutela della fauna selvatica, modificando le restrizioni regolatorie e le modalità di controllo che al momento prevede.
Il testo della proposta di legge.
La proposta di legge, infatti, vorrebbe che si creassero degli istituti regionali per la gestione della fauna selvatica, che non dipenderebbero più dall’ istituto scientifico Ispra.
Nel dettaglio, il testo prevede che ciascuna regione potrà istituire, con propria legge, un istituto regionale per la fauna selvatica per la formulazione di pareri tecnici sui provvedimenti da adottare per la gestione della caccia e che quindi non dipenderebbero più dall’istituto scientifico Ispra ma direttamente dalle singole regioni e quindi dalla politica locale.
Inoltre, le regioni, dovrebbero provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica, anche nelle zone vietate alla caccia, comprese le aree protette e le aree urbane, anche nei giorni di silenzio venatorio, nei periodi di divieto e nelle ore notturne anche con l’uso di mezzi ottici e di sistemi di visione notturna.
Mancanze e conseguenze della proposta di legge
Il testo non tiene dunque conto dei numerosi pareri scientifici, acquisiti anche dalla stessa Commissione, e non risponde alle richieste degli agricoltori circa la necessità di attuare misure di prevenzione dei danni da fauna, ma sfrutta questo disagio per adottare misure che servono solo a favorire la lobby venatoria.
E’ infatti chiaro che le attività di ‘controllo’ della fauna selvatica sarebbero affidate ai cacciatori in quanto si cancellerebbe il principio secondo cui, prima di ricorrere al fucile, devono essere attuati i cosiddetti metodi alternativi ed ecologici.
Preoccupati anche i cittadini, per il rischio di spari magari mentre si è in un parco o in un’area protetta, davanti casa o ad osservare un cielo stellato.
Se il testo passasse alle camere, tutti gli animali, dal passero ai rapaci, dalle volpi ai caprioli, dall’orso al lupo, potranno essere abbattuti sempre e in ogni momento, a discrezione di ogni autorità regionale.
Contraddizioni
Nonostante il Parlamento, solo qualche settimana fa abbia votato a larghissima maggioranza la tutela della biodiversità e degli ecosistemi nella Carta Costituzionale, la Commissione, “tradendo se stessa, ha approvato un vergognoso testo che apre alla possibilità di sparare a tutte le specie selvatiche, in qualsiasi periodo dell’anno e anche nelle aree protette”.
“Questa modifica, infatti, calpesta sia la Costituzione che le direttive europee sulla tutela della fauna, con il conseguente concreto rischio di apertura di procedure d’infrazione contro L’Italia”.
Un appello a Cingolani
Le tante le associazioni, tra le quali Lac, Enpa, Lav, Lipu, Legambiente, Wwf Italia, Meta e Avi Parma, hanno lanciato un appello al Ministro Cingolani affinché assuma una “posizione di netta contrarietà” e ai parlamentari di tutti i partiti chiedendo loro di ritirare con urgenza e senza tentennamenti, questo ennesimo e gravissimo attacco alla fauna selvatica che, per l’argomento dietro cui si nasconde, strumentalizza anche gli agricoltori e i loro problemi.
Milano, 14/03/2022 – GC