AGRICOLTORI IN PROTESTA, IL PARERE DI UGO BETTIO
Una precisa disanima di Ugo Bettìo sul perché lui e tanti vegani non appoggiano la protesta di agricoltori ed allevatori.
La protesta degli agricoltori, che vede coinvolta anche gli allevatori, iniziata qualche settimana fa, proseguirà e si farà ancora più forte, lo rende noto Danilo Calvani, coordinatore dei Comitati Agricoltori Traditi.
La decisione è scaturita dall’esito negativo dei tentativi di riconciliazione da parte del Governo che, per tentare una riconciliazione, ha promesso di aumentare i fondi del PNRR destinati all’agricoltura e ipotizzato il taglio dell’IRPEF agricola reintrodotta dall’ultima legge di bilancio.
Le rivendicazioni degli agricoltori italiani si allineano a quelle in corso in tutta Europa e lamentano l’aumento dei costi di produzione, il taglio agli sconti sul gasolio e l’introduzione di prodotti considerati estranei alla tradizione.
La protesta degli agricoltori ed allevatori è un argomento che divide il mondo animalista, antispecista e vegan.
Da una parte in tanti la sostengono e si uniscono alle proteste, dall’altra parte si alza il coro di coloro che, invece, la boicottano invitando a non appoggiarla.
Le ragioni sono molteplici ed è Ugo Bettìo a riassumerle nell’audio che vi proponiamo, lasciando come sempre la libertà di scegliere da che parte stare.
Le riflessioni di Ugo Bettìo.
Milano, 07/02/2024 – GC
Io invito tutti a visitare un macello di bovini,ovini,polli,suini.
Chi ha un cervello ragiona chi non lo fa è solo un malvagio
Mi trovo totalmente d’accordo con la disamina di Ugo, inoltre da persona con trascorsi in ambienti agricoli, provengo dal basso Lazio in particolar modo da Amaseno un paesino in provincia di Frosinone dove l’allevamento prevalente è quello bufalino, aggiungo che oltre i suini anche i bovini siano essi bufalini o mucche danno le stesse problematiche anzi nella nostra fattispecie non c’è solo inquinamento a livello di aria ma anche e soprattutto a livello di acqua; le falde acquifere del nostre bel paese che contava 36 sorgenti naturali tutte potabile fino ad una 40na di anni fa, ora sono tutte precluse al consumo umano, anche se molti agricoltori oltre che per irrigare le danno anche da bere albestiame. Ho studiato one tecnico da laboratorio e appunto circa 38 anni fa ho eseguito una serie di analisi per la scuola su tutte le sorgenti, l’allevamento dei bufalino era partito da meno di un lustro e dai circa 150 capi erano già diventati all’epoca circa 8-10.000, ora sono circa 30 mila su un paese di circa 4000 abitanti. Le analisi da noi eseguite con somma sorpresa davano 34 sorgenti inquinate da colifecali di origine sicuramente animale e anche i valori chimici dei nitrita/nitriti/ammoniaca evidenzia amo un inquinamento attuale e abbastanza recente… Feci all’epoca notare queste cose ad uno dei medici condotti che lavoravano anche con il comune, ma mi venne detto che così si metteva in crisi il settore della mozzarella di bufala che poi sarebbe diventato il motore dell’economia del nostro paese. Bene dopo quasi 40 anni l’unica reale verità è che sono aumentati a dismisura i tumori, soprattutto stomaco polmoni e seno i un paese che sta in una zona a ibdustria zero. Da ragazzi facevano il bagno nei vari fiumi e fiumiciattolo di cui era ricca la mia zona ora è impensabile perché a volte troviamo anche carcasse di bufali nel fiume e sono tutti fortemente inquinati. Sono vegan da quasi 15 anni ma l’attenzione all’ambiente è agli animali l’avevo anche prima e grazie a queste che poi negli anni ho approfondito le varie tematiche ed è uscita fuori la parte etica/empatica della mia persona che mi ha fatto fare il collegamento. Pensare che l’uomo sia il padrone del mondo dell’ambiente in cui vive e delle forme diverse di vita che popolano il pianeta e la dimostrazione palese dello specismo che poi è la base di tutti gli “ismi” da lì scaturisce il razzismo i vari fascismi/nazismi l’omofobia e tutte quelle prevaricazioni che gli ignoranti/violenti adducono come scusanti quando abusano degli altri siano essi esseri umani che di altre specie. Quando faccio attivismo mi definisco sempre un vegano intersezionalista perché la nostra non è solo una scelta alimentare o etica ma pervade tutto dai diritti che dovrebbero essere uguali per tutti gli esseri senzienti ai comportamenti e alle buone e armoniose pratiche di vita.