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SALVIAMO GLI ALBERI DI GALLARATE

Brutta vicenda quella del bosco di Gallarate!

Il polmone verde della cittadina lombarda è a rischio di abbattimento per un progetto che, di per sé è una cosa lodevole, ovverosia la costruzione di una scuola. Il Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate, però, sono mesi che porta avanti una sacrosanta battaglia, infatti perché la scuola dovrebbe essere eretta a discapito del bosco, prezioso elemento naturale che apporta, come sappiamo, tanti benefici per gli abitanti ma, soprattutto è la casa di tanta fauna?

Lo sconcerto è ben raccontato in un post sulla pagina “Salviamo il bosco di Gallarate” che dice:

“Non abbiamo più bisogno di cemento, ma di verde per combattere l’aumento iperbolico delle temperature che minaccia la nostra stessa esistenza oltre a quella degli animali.

La scuola non è fatta di sole mura, ma di insegnamenti, di valori, di sentimenti, di empatia tramandati di generazione in generazione.

A Gallarate a detta dei cittadini ci sono già tre scuole che sono più che sufficienti.

Quel bosco è un luogo sacro di animali e piante ma anche un centro di aggregazione sociale e di scambiò culturale.

Quel piccolo polmone verde è il passato e soprattutto il nostro futuro.

Capirne l’importanza significa salvare il pianeta e noi stessi.”

Tante le persone che sostengono, sia a distanza che in presenza, gli attivisti che presidiano l’area in pianta stabile, tra i tanti anche Ugo Bettìo che ha partecipato ad una esaustiva diretta lanciata dal Dott. Massimo Vacchetta del Centro Recupero Ricci La Ninna, sempre in prima linea quando si tratta di difendere i diritti umani e animali.

Durante la diretta sono stati raccontati i fatti e si sono raccolte testimonianze di attivisti, cittadini e volontari. Accadimenti che lasciano esterrefatti, ma vogliamo che sia Ugo ad esprimere le sue sensazioni e il suo sconcerto.

La testimonianza di Ugo Bettìo

L’appello degli attivisti di Salviamo gli alberi di Gallarate

“Care amiche e cari amici che condividete la nostra lotta in difesa del bosco di via Curtatone, è giunto il momento di chiedervi un aiuto per sopperire alle spese legali che stanno aumentando, per via delle iniziative intraprese negli ultimi due mesi: l’esposto alla procura di Busto Arsizio, la richiesta di sequestro preventivo del quartiere agganciata all’esposto, le diffide e le denunce.

Chi volesse lasciarci un contributo può farlo anche utilizzando la nostra poste pay:

Si può versare un contributo da un qualsiasi ufficio postale: Poste pay n. 5333 1711 1217 7544 – Intestazione: Anna Assunta Passoni

Chi vuole può anche inviarci un bonifico da conto corrente postale o bancario, al seguente Iban, collegato alla poste pay e quindi con medesima intestazione della poste pay, Anna Assunta Passoni: iban IT61U3608105138286059386155.

Grazie di cuore a chi vorrà o potrà aiutarci!”

La petizione lanciata dal Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate

La vicenda sta degenerando in queste ultime settimane, ma sono mesi che i cittadini stanno cercando di bloccare la distruzione del bosco, risale infatti alla primavera 2024 il lancio di una petizione su change.org che chiede appunto all’Amministrazione di pensare a soluzioni diverse per la costruzione della scuola.

Qui sotto il contenuto della petizione.

DIFENDIAMO IL BOSCO DI VIA CURTATONE E I PLESSI SCOLASTICI ATTUALI DI CASCINETTA E CAJELLO

Ci rivolgiamo all’Amministrazione comunale di Gallarate, alle forze politiche gallaratesi e al Consiglio regionale della Lombardia per esprimere la nostra contrarietà al progetto Grow29 nella sua attuale conformazione. Siamo contrari alla realizzazione di un polo scolastico unico di Cajello-Cascinetta e alla sua collocazione nell’area boschiva di via Curtatone.

Chiediamo invece che i fondi europei stanziati da Regione Lombardia a favore dei progetti di rigenerazione urbana vadano a favore della ristrutturazione, riqualificazione e potenziamento degli edifici scolastici esistenti.

Questo per diverse ragioni di ordine sociale e ambientale:

  • La rigenerazione urbana deve puntare a riqualificare l’esistente per non produrre nuovo consumo di suolo: il progetto del nuovo polo scolastico, al contrario, dismette edifici ancora funzionali e funzionanti per disboscare e consumare suolo
  • Il polo scolastico unico tende ad accentrare le strutture scolastiche e ad allontanarle dai loro naturali fruitori, trasformando Cajello e Cascinetta in quartieri dormitorio, accentuando il rischio di dispersione scolastica soprattutto per i bambini di origine straniera, creando una scuola ghetto con classi pollaio in cui stipare fino a 30 bambini 
  • Il progetto non rispecchia i bisogni dei due quartieri ed è stato calato dall’alto senza un reale coinvolgimento della popolazione dei quartieri interessati

Da un punto di vista ambientale:

  • L’area su cui sorgerà il nuovo polo scolastico è inadatta a ospitare delle scuole perché racchiusa tra autostrada e ferrovia e soggetta a forte inquinamento acustico ed atmosferico
  • La concentrazione di più plessi scolastici in un unico luogo e il dirottare una parte dei bambini su scuole più lontane avrebbe un forte impatto negativo su viabilità, traffico veicolare e inquinamento: l’esatto contrario della mobilità sostenibile e della città dei 15 minuti propugnate a livello europeo
  • Il nuovo polo scolastico sorgerebbe su un’area boschiva che è una preziosa zona cuscinetto che protegge il quartiere e le case popolari da inquinamento acustico ed atmosferico.

Lo stesso parco del Ticino ha chiesto quest’autunno una diversa collocazione per il nuovo polo scolastico per poter preservare quest’area boschiva.

CHIEDIAMO QUINDI:

  • La ristrutturazione e riqualificazione delle scuole esistenti
  • Il mantenimento e la valorizzazione dell’area boschiva di via Curtatone. Questo vero e proprio bosco urbano, il cui valore è stato riconosciuto anche dal Parco del Ticino, non deve essere tagliato né abbandonato al degrado: deve essere messo a disposizione dei due quartieri tra i più poveri di verde pubblico di tutta Gallarate, rendendolo fruibile alla cittadinanza con opportuni interventi. Nell’area sono presenti querce, aceri di montagna, cedri e abeti ed è stata censita la presenza di merli, cinciallegre, picchi rossi maggiori, capinere, cince bigie e cornacchie grigie. Tra i mammiferi è stata registrata la presenza di silvaghi orientali (minilepri). Può diventare un laboratorio didattico all’aria aperta per i bambini del quartiere.
  • Riteniamo che nessuna compensazione possa controbilanciare la perdita di un ecosistema pluridecennale e chiediamo che comunque qualsiasi ipotesi di compensazione preveda la trasformazione in area boschiva di aree edificate o edificabili di superficie almeno pari a quella disboscata all’interno del perimetro cittadino. A titolo esemplificativo citiamo la scuola primaria di Cajello (che il progetto Grow29 trasformerebbe in area dismessa senza prefigurare nuove destinazioni), ma anche altre aree dismesse possono e devono essere identificate all’interno del perimetro urbano e rinaturalizzate.

Non ci rassegniamo all’ennesima cementificazione di uno degli ultimi lembi di verde della nostra città e a un progetto contraddittorio con gli obiettivi di coesione sociale, inclusione e sviluppo sostenibile (agenda 2030) sulla base dei quali i fondi europei sono stati assegnati alla nostra città.

Per firmare, clicca QUI.

Milano, 05/09/2024 – GC

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