SANITA’ ANIMALE E DIRITTI NEGATI
Parliamo con Loredana di malsanità veterinaria
Loredana Renaudo, più conosciuta come Loredana Claudia, a seguito di una sua brutta esperienza che si è purtroppo conclusa tristemente con la morte del suo piccolo Zorretto, non si è data pace ed ha voluto andare a fondo della questione sanità veterinaria, scoprendo così che in Italia regna una dilagante e inconcepibile malsanità.
In una approfondita intervista ha esposto tutte le problematiche che affliggono questo settore medico ed auspica che al più presto cambino le leggi affinché nessun animale domestico passi il calvario che ha passato il suo dolce Zorretto.
L’intervista
La situazione sanitaria veterinaria in Italia
Loredana, oltre ad essersi resa disponibile per l’intervista, ci ha inviato un riassunto scritto sulle tematiche che riguardano la sanità, anzi la malsanità veterinaria. Ve lo riportiamo in toto perché molto molto utile.
Cronache di malsanità veterinaria
Cronache di malasanità veterinaria nasce per unire i famigliari di animali che hanno avuto la sfortuna di incapparci, per portare alla luce questa grave piaga e fare pressioni affinché si pongano rimedi.
Da un sondaggio del 2015 della Federazione dei Veterinari Europei (FVE) i veterinari italiani sono fra i più critici nei confronti della qualità della formazione universitaria, giudicata inadeguata e responsabile di immettere sul mercato nuovi veterinari privi della necessaria preparazione.
In Italia il medico veterinario è generalista e le specializzazioni non sono riconosciute, questo significa che ogni veterinario può fare qualunque cosa, l’anestesista, il chirurgo, il radiologo, l’ecografista, il cardiologo, il dermatologo, l’urologo, il neurologo etc etc.
Nessuna persona e nessun veterinario può essere bravo a fare tutto ed ovviamente la qualità della prestazione sarà più bassa di quella che fornirebbe lo specializzato, ma essendo i veterinari tutti uguali per legge, è raro che uno di loro mandi il paziente affetto da una determinata patologia da un collega che conosce meglio quella disciplina, perché, essendo anche questo un medico di medicina di base esattamente come lui, potrebbe temere di perdere poi il cliente.
Nessuno di noi si farebbe mai anestetizzare ed operare nell’ambulatorio del medico di medicina generale, né si farebbe diagnosticare e curare da lui per un problema cardiaco, neurologico, ortopedico etc… eppure per gli animali va bene tutto.
FNOVI, un utile progetto
In questi ultimi mesi la Federazione Nazionale degli Ordini (FNOVI) ha creato un progetto per certificare le competenze specialistiche di alcuni veterinari che, consci dell’importanza di trattare ogni patologia con una competenza peculiare in quella specifica disciplina, seguono master o corsi Europei per acquisire un’adeguata conoscenza.
Quindi sulla pagina della Federazione si potrà andare a cercare se il veterinario ha la competenza per quella data malattia, ma purtroppo non si tratta di una reale soluzione al grave problema strutturale della medicina veterinaria.
Questo perché non sono molti i clienti informati, consapevoli ed in grado di andare a fare una ricerca direttamente sul sito ma soprattutto, continuando a non essere riconosciute specializzazioni vincolanti, per la maggioranza dei pazienti animali le cose resteranno tali e quali e verranno anestetizzati, operati, diagnosticati e curati dal medico generalista per qualunque cosa abbiano, con risultati al di sotto di quelli che si avrebbero andando dallo specialista. E non dimentichiamolo, con rischi per i nostri amici pelosi molto più elevati.
La mancata tracciabilità
Non fosse sufficiente questo grave carenza si aggiunga che la tracciabilità dell’operato del medico veterinario è scarsa, in alcuni casi si fatica anche a farsi rilasciare quanto dovuto….. figuriamoci quando si richiede una cartella clinica, chirurgica o anestesiologica ….. sempre che ci sia!! E quand’anche ci fosse è lacunosa e minimale.
Analogamente il consenso informato usato normalmente dai veterinari è un foglio standard e non ha nulla a che vedere con un vero e proprio consenso informato, come previsto dalle linee di indirizzo della Fnovi.
La stessa ANMVI (Associazione nazionale medici veterinari italiani) mette a disposizione per gli associati tre fac simili di consenso informato carenti in alcune parti rispetto alle indicazioni della Fnovi, si auspica vengano sostituiti al più presto con altri più adeguati e dettagliati.
Nel caso poi in cui l’animale muore, spesso l’esame autoptico si rileva molto importante per mettere i veterinari di fronte alle loro responsabilità ma purtroppo il più delle volte succede che, il cliente preso dalla disperazione non ci pensa ed il veterinario non glielo suggerisce, viene così a mancare una prova importante.
La normativa sulla sanità animale è vecchia e lacunosa e la Fnovi nell’attesa di un’auspicabile revisione di questa norma inadeguata ed obsoleta ha stilato delle Linee di Indirizzo per garantire l’adeguatezza delle prestazioni rese, ma anche queste Linee di indirizzo, come abbiamo avuto modo di constatare, vengono dai più disattese ed anche laddove applicate, solo parzialmente.
Per questi ed altri fattori le cause per presumibile malasanità veterinaria che arrivano ai Tribunali sono solo la punta dell’Iceberg, e dunque, in una situazione del genere la vigilanza e tutela da parte degli Ordini competenti sarebbe molto importante, ma, quanto abbiamo potuto riscontrare ci ha lasciato molto delusi.
Controlli NAS
Anche i Nas hanno una parte di competenze in materia veterinaria per farmaci ed igiene. Nel marzo del 2022 è stato effettuato un controllo a tappeto su circa l’8% delle strutture veterinarie in tutta Italia riscontrando il 26% di irregolarità. Nel corso delle ispezioni sono stati rilevati 178 obiettivi non conformi, pari al 26% (oltre 1 su 4) e deferiti all’Autorità giudiziaria 49 titolari ed operatori.
I Nas hanno eseguito il sequestro complessivo di oltre 800 confezioni di farmaci veterinari e dispositivi medici risultati irregolari e con data di scadenza superata e vi sono stati, inoltre, 10 provvedimenti di sospensione dell’attività nei confronti di ambulatori veterinari che operavano in assenza autorizzativa e in condizioni igieniche e strutturali incompatibili con l’esercizio della cura e del benessere degli animali.
Auspichiamo in questo cupo scenario, che vede i proprietari e gli animali avere ben pochi diritti e garanzie, che i controlli del nucleo antisofisticazione continuino costantemente per garantire, almeno loro, una importante selezione in un settore, come quello della sanità veterinaria, business in continua crescita (nel 2017 il giro di affari era di un miliardo e 300 milioni di Euro), mercato appetibile ma con poche regole e che, proprio per questo, può attirare non solo i buoni medici veterinari ma anche gli speculatori, approfittatori o gente di basso valore morale, fin anche a veri e propri soggetti pericolosi e privi di umanità e scrupoli, come alcuni fatti di cronaca purtroppo ci mostrano.
Laddove ci sono soggetti deboli, che siano animali, bambini, anziani, disabili che non possono parlare le forme di tutele dovrebbero essere maggiori e rigorose ma, per gli animali, considerati dallo stato italiano delle cose, ci sono vuoti normativi e disinteresse istituzionale.
Richieste
Chiediamo alla FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei veterinari italiani) organismo pubblico svolgente la funzione di “garanzia” a tutela della collettività̀ di adoperarsi in una seria e determinata azione di pressione sul legislatore per raggiungere finalmente una effettiva ed efficace tutela della salute e degli interessi dei pazienti e dei clienti.
Chi ritiene di avere subito un episodio di malasanità veterinaria può contattarci scrivendoci all’indirizzo email: malasanitaveterinaria@gmail.com così come chiunque volesse unirsi in questa urgente ed importante missione.
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Milano, 13/03/2023 – GC
Finché uno non ci passa non conosce questa realtà… purtroppo è vero per quanto mi riguarda….spero con tutto il cuore che questa dedizione di Loredana aiuti nel salvare vite innocenti perché se avessi saputo prima di questa realtà magari al mio piccolo gli avrei evitato un calvario che mai mi perdonerò, solo perché in questo mondo conta il dio denaro..e magari adesso sarebbe ancora luce in questa casa o per lo meno non lo avrei torturato con esami che manco sono capaci di fare o la diagnosi era tutt’altra ma purtroppo come dice Loredana ho peccato di ignoranza perché è stato come perdere un figlio e nell’ignoranza non sapevo l’importanza dell’autopsia…..per cui mi domando l’umanità veterinaria esiste ? E mi rispondo da sola …purtroppo sì anche se tara perché lo riscontrata solo dopo la perdita nonostante abbiamo girato e chiesto più pareri se stavamo facendo la cosa giusta … è una piaga
che mai guarirà per cui OCCHIO ESISTONO BARAVI VET MA ALTRETTANTI CHE PENSANO SOLO AL GUADAGNO….. Ciao
Raul mamma combatterà sempre
a nome tuo che ciò che è successo a te non ricapiti più perché da voi c’è solo che da imparerò…
Anche io faccio parte del gruppo di Malasanità Veterinaria e anche io avrei voluto farne parte già anni prima, quando è venuta a mancare per una sospetta incompetenza e superficialità veterinaria la mia amatissima Maya. Prima di questo evento/ lutto e prima di conoscere questo gruppo non potevo assolutamente immaginare l’ esistenza di questo mondo marcio fatto di pressapochismo, superficialità , incompetenza e dove spesso prevale l’avidità di denaro! Stiamo dunque cercando di aprire gli occhi a quante più persone possibile perché queste nostre povere creature che purtroppo non hanno il dono della parola non debbano più patire quello che hanno subìto i nostri amori in passato!
Come nella medicina umana anche in quella veterinaria la professionalità scarseggia. Nell’ umana un buon avvocato e una rete di supporto “ripara” il danno ove possibile. Nell’ ambito animale il professionismo , l’adeguatezza e l empatia sono un oasi ..una fortezza che non si scalfisce perché i muri,ordine dei Medici veterinari, associazioni animaliste ,avvocati e giudici compiacenti,fanno da scudo. Come abbattere questi muri se non attaccano dalle fondamenta? Basterebbe fare applicare le poche leggi a difesa degli animali.
Finalmente c’è qualcuno che da spazio a chi come noi ha avuto un nostro familiare a quattro zampe vittima di malasanità veterinaria. La mia Mitzi è morta durante una anestesia inn incognita “collasso cardiocolatorio” la causa…consenso informato non informato, niente cartella clinica e purtroppo per mia scelta niente autopsia…mi fidavo dei veterinari e non mi aspettavo il muro alla mia richiesta di un perché…correva l’anno 2014 ora qualcosa sta cambiando si spera in una legge che disciplini l’attività veterinaria.
Quanta fiducia mettiamo nei professionisti!!!
… parrucchiere di fiducia, meccanico di fiducia,… veterinario di fiducia.
Beh. Ad ogni uno il suo mestiere; ma, visti i tanti errori che commettono certi professionisti, io direi che ci dovremmo sempre informare e fidarci di meno.
Recentemente ho portato il mio gatto dal mio carissimo veterinario di fiducia.
Nico ha un problema alla bocca. La visita ha confermato una paradontite. Le gengive ed i denti sono messi molto male. Mi ha consigliato di fare la pulizia dei denti e se fosse stato necessario durante l’intervento ne toglievano i peggiori.
CHIEDO, visto che Nico ha 11anni, SE GLI FACEVA L’ANESTESIA GASSOSA E SE CI FOSSE BISOGNO DI UN CONTROLLO DAL CARDIOLOGO PER SICUREZZA.
Mi ha detto che SE VOLEVO potevo fare la visita cardiologica.
Dal elettrocardiogramma è risultato che Nico ha un ventricolo nel quale passa pochissimo sangue e che ASSOLUTAMENTE NON PUÒ ESSERE SOTTOPOSTO AD ANESTESIA e gli fa ulteriori accertamenti con un’analisi specifica del sangue. Il mio veterinario in buona fede lo avrebbe messo in anestesia per fare la pulizia di denti e il mio Nico sarebbe morto.
La storia prosegue: CHIEDO ALLA CARDIOLOGA di scrivere tutto quello che ha riscontrato nella visita, e il nome del esame del sangue, anche in un foglio in bianco. Me lo ha consegnato.
Qualche giorno dopo mi invia il foglio intestato con il dettaglio della visita, esami, il trattamento che Nico dovrà fare e le ricette con le medicine da comprare.
Vado in farmacia, acquisto i farmaci, torno a casa a guardare la posologia e VEDO CHE I FARMACI CHE HO ACQUISTATO NON SONO QUELLI CHE MI HA SCRITTO.
Ricontrollo la ricetta e vedo che è intestata ad un altra persona.
Neanche la farmacista se ne è accorta quando le ho dato la tessera sanitaria.
…. fidarsi e bene, non fidarsi è meglio….
CHIEDETE, DUBITATE, INFORMATEVI E NON FIDATEVI CIECAMENTE SE CI TENETE AL VOSTRO ANIMALE.
Stessa cosa anche a me.
Vorrei tanto prendere dei provvedimenti ma non so come fare.
Perella Piero: scrivici a malasanitaveterinaria@gmail.com e ti diciamo come procedere. Loredana Claudia