STOP AGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI. L’INIZIATIVA UK DI OPEN CAGES.
La preoccupazione del rapporto tra allevamenti animali e diffusione di virus diventa ogni giorno sempre più globale. Anche in Gran Bretagna, uno dei paesi europei più colpiti l’attenzione su questo tema è molto alta.
L’associazione animalista Open Cages ha lanciato la campagna Ban Factory Farms, ed esorta il governo locale a porre fine agli allevamenti intensivi, offrendo indicazioni puntuali sul rischio di nuove pandemie all’orizzonte.
La campagna di Open Cages sottolinea la preoccupazione per i futuri focolai di malattie infettive tra il miliardo di polli che vengono allevati per carne ogni anno nel Regno Unito.
Secondo la campagna, il 70 % di tutti gli animali d’allevamento nel Regno Unito è allevato in allevamenti intensivi che operano in condizioni altrettanto pericolose come i wet market cinesi, dove si pensa che l’attuale pandemia di COVID-19 abbia avuto origine.
La giornalista e attivista vegana britannica Lucy Watson e il medico vegano Michael Greger, MD, hanno aderito alla campagna per condividere le loro preoccupazioni sul rischio di queste malattie infettive.
“Per anni sono stato contro gli allevamenti intensivi, l’industria crudele che provoca sofferenza in milioni di animali ogni anno”, ha detto Watson. “E ora, la pandemia di COVID-19 ci ha dimostrato che mantenere così tanti animali in condizioni sporche e anguste non è solo disumano, è un pericolo per la salute pubblica. Ecco perché mi unisco a Open Cages chiedendo al governo del Regno Unito di eliminare gradualmente gli allevamenti intensivi, per la sicurezza di persone e animali “.
Per approfondire:
Il sito di Open Cages
Un articolo denuncia dell’Espresso
La petizione su Change.org
Un articolo apparso sul sito Greenme.it
Una ricerca scientifica contro gli allevamenti intensivi
RV / Giu 20