CAPPUCCETTO ROSSO ANIMALISTA
CAPPUCCETTO ROSSO ANIMALISTA – Quando stare dalla parte del Lupo.
Un'auto pubblicazione di Alessandra Catalioti.
Cappuccetto Rosso è una bambina intelligente, sveglia e generosa, disposta ad aiutare il Lupo e gli animali del bosco in difficoltà. Invece di rispettare i tradizionali ruoli della favola, che la vuole ingenua e passiva, Cappuccetto Rosso reagisce al Cacciatore che minaccia gli amici animali, creando un vero e proprio comitato, che unito riuscirà finalmente a scacciare il cattivo Cacciatore e a creare il proprio lieto fine. Una Cappuccetto moderna, attivista e decisamente in gamba.
Questo libro nasce con l’intento di sensibilizzare e far riflettere sul tema dell’attività venatoria.
La caccia uccide milioni di esseri innocenti e miete vittime e feriti anche fra gli uomini.
La caccia è inaccettabile ed impoverisce le nostre terre, l’ecosistema e la biodiversità.
Gli animali non sono oggetti a disposizione di nessuno.
La caccia è violenza.
La caccia uccide tutti.
Un libro per le scuole elementari e medie e per tutti i genitori che abbiano interesse ad affrontare il tema della caccia con i loro bambini. Oltre alla fiaba rivisitata di Cappuccetto Rosso, il libro offre altre due storie parallele. Quella di Marco Verdone, dal titolo Quello che voi umani, riproponendo un fatto di cronaca realmente accaduto, desidera far riflettere anche sulle conseguenze, dirette e indirette, che la violenza compiuta su qualsiasi essere vivente comporta. L’altro racconto è L’albero del cacciatore, di Sonia Campa, con questo racconto ci si focalizza dal punto di vista del cacciatore che, rendendosi conto di aver causato sofferenza ad altri esseri viventi, darà un risvolto inaspettato alla sua esistenza, comprendendo l’importanza del rispetto della vita in ogni sua forma.
Il libro è dedicato a tutte le innumerevoli vittime della caccia: dagli animali di terra, di aria, di acqua, agli umani.
In particolare è dedicato alla memoria di Paolo Tambini, medico veterinario omeopata, la cui competenza e umanità lo portavano a operare dalla provincia di Pisa in tutta la Toscana. Egli ha impegnato la sua vita per la cura degli animali non umani senza trascurare le necessità di quelli umani.
Il 27 dicembre 2008 Paolo uscì con il suo amico Brino per una passeggiata nei boschi vicino casa. La fucilata di un cacciatore lo ha sottratto alla sua famiglia e a tutti noi.
Uno speciale pensiero è rivolto a tutti i bambini perché tengano sempre gli occhi aperti e a tutti gli adulti che, invece di cacciare, decidono di piantare alberi.