CHIMERE UOMO-SCIMMIA. (FANTA)SCIENZA?
Creati i primi embrioni chimera uomo-scimmia e sollevano dubbi anche all’interno della comunità scientifica.
GIOCANDO A FARE DIO
Create le prime chimere uomo-scimmia: la profezia annunciata nello Zarathustra si sta avverano, Dio è morto e il suo posto è stato usurpato dall’uomo.
Purtroppo, però, questo non l’ha portato ad una trasformazione, non l’ha reso l’Ubermensch (l’oltreuomo) nietzchiano, l’uomo capace di divenire se stesso liberandosi dalle catene e dai falsi valori etici e sociali. L’ha, piuttosto, portato a giocare ad essere Dio, delegandosi l’onere e l’onore di decidere della vita di altri esseri viventi, ergendosi a giudice al di sopra di tutto.
La filosofia può risultare ostica, a volte, ma quando si parla di etica o di morale non si può non attingere alla sua fonte. Lei, la filosofia, che ha gettato le basi dell’etica ma anche quelle della scienza.
Kant, che indubbiamente si è contraddistinto per il suo imperativo categorico – tu devi perché devi – e autore de “La critica della ragione pratica “; fondamento della morale umana, asseriva: “Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo.”
E se pensiamo che egli, inoltre, sosteneva di: “ poter giudicare il cuore di un uomo dal modo in cui tratta gli animali “ sorge qualche dubbio che sarebbe potuto essere d’accordo con quello che sta succedendo nei laboratori di Scienze biologiche dell’Istituto Salk.
LA RICERCA SULLE CHIMERE UOMO-SCIMMIA
“Poiché non siamo in grado di fare alcuni tipi di esperimenti nell’uomo, è essenziale avere modelli migliori per poter condurre studi appropriati per comprendere la biologia umana e le malattie”. Questa è l’affermazione di Juan Carlos Izpisua Belmonte, coordinatore della ricerca per la creazione delle chimere uomo-scimmia.
Ma entriamo nel dettaglio, per poter capire fin dove si sono spinti, questa volta. L’istituto americano Salk in collaborazione con la Cina, sono riusciti ad ottenere, per la prima volta, degli embrioni chimera uomo-scimmia.
Hanno preso 132 embrioni di macaco dalla coda lunga e, al sesto giorno di sviluppo Hanno trasferito al loro interno 25 cellule staminali umane. Al decimo giorno gli embrioni ancora in fase di sviluppo erano 103 ma, arrivati a questo punto, le cose si sono complicate, all’undicesimo giorno sono scesi a 91, al diciassettesimo erano 12, trascorsi 19 giorni gli embrioni rimanenti erano solamente 3.
Per la comunità scientifica è stato, comunque, un passo decisivo, sia perché la percentuale di cellule umane negli embrioni è rimasta alta, sia per il traguardo dei 20 giorni, poiché il limite massimo per la ricerca sugli embrioni umani è di 14.
L’interesse per le chimere e gli obiettivi a lungo termine non si limitano allo studio dello sviluppo embrionale, quanto, piuttosto, ad avere nuovi STRUMENTI per sperimentare farmaci, generare cellule e per il trapianto di organi.
PERPLESSITA’ DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA
Le perplessità arrivano anche dalla comunità scientifica e nel dibattito bioetico, sono principalmente due i punti fondamentali su cui si basa la discussione. Il primo comprende chi ritiene gli animali come mezzi e strumenti di un processo scientifico/tecnologico che ha come fine ultimo il solo benessere umano. L’altro, invece, riconosce negli animali dei soggetti dotati di capacità, bisogni ed interessi, meritevoli di attenta considerazione e degni di rispetto e tutela.
Luisella Battaglia, fondatrice nel 1992 dell’Istituto di Bioetica, di cui è direttore scientifico, sostiene: “ Affrontare la questione degli animali transgenici significa prendere sul serio gli aspetti bioetica della scienza e della tecnologia, le conseguenze a breve, a medio e a lungo termine, per la salute e il benessere dei soggetti che vi sono coinvolti e per la società nel suo complesso…”
IL DIBATTITO ETICO SULLE CHIMERE UOMO-SCIMMIA
Anche il fisiologo e filosofo Bernard Rollin, è dell’idea che: “Tutti gli animali ingegnerizzati geneticamente per uso umano o ambientale non dovrebbero, dopo la modificazione del loro patrimonio genetico, avere qualità di vita più bassa di quella che avrebbero avuto prima dell’intervento o senza intervento”.
Inoltre, tra coloro che dimostrano delle perplessità vi è anche il genetista Giuseppe Novelli: “Non sono pochi gli interrogativi che questo esperimento solleva: non solo di natura squisitamente etica e scientifica. Siamo sicuri che questa sia una strada che porta alla formazione di organi funzionanti? Siamo certi che dobbiamo utilizzare embrioni chimera, se è possibile ottenere organoidi da cellule staminali indotte di una sola specie?”
Alle preoccupazioni etiche, Belmonte risponde: “La nostra responsabilità come scienziati è condurre la nostra ricerca in modo ponderato, seguendo tutte le linee guida etiche, legali e sociali esistenti. “
Ma un’ulteriore domanda a proposito delle chimere uomo-animali, più che mai legittima, è quella che si pone la dottoressa Anna Smajdor: “Questi embrioni sono umani o no?” Anche la perplessità del ricercatore del Biomedicale Ethics Restarci Groenlandia, Julian Koplin, è naturale: “Una chimera uomo-maiale non è né completamente maiale, né completamente uomo. Come dovremmo trattare questa creatura?”
La cosa che ritengo dovremmo considerare inaccettabile, da un punto di vista etico, è quello di FABBICARE esseri viventi perché vengano poi utilizzati come PEZZI DI RICAMBIO!
Siamo senz’ombra di dubbio in pieno transumanesimo, dimenticandoci, forse, di una delle lezione di vita più importanti: LA MORTE È LA CONDITIO SINE QUA NON DELL’ESISTENZA.
Senza l’accettazione e la consapevolezza di essa non si avrebbe nessuno scopo, la vita non avrebbe un senso e noi vivremo una vita inautentica; ricordando “Essere e Tempo” di Martin Heidegger.
È comprensibile fare di tutto per migliorare la nostra esistenza, è nella nostra natura, alleviare le sofferenze del mondo, ma mai, per nessun motivo dovrà avvenire a discapito della vita di altri esseri viventi.
Bibliografia:
https://www.microbiologiaitalia.it/altro/i-primi-embrioni-chimera-scimmia-uomo-tra-medicina-rigenerativa-e-limiti-alla-ricerca/ https://rivistanatura.com/cellule-umane-in-embrioni-di-scimmia-un-passo-di-troppo/
Roberta Sevà
Di Roberta Sevà anche l’articolo sulla Carne Coltivata. Un altro argomento che fa molto discutere.
Milano, 3/06/2021 – GC