PETIZIONI

IDITAROD, UNA TRADIZIONE DA FERMARE

Sapete cos’è la Iditarod trail sled dog race? E’ la famosa gara con i cani da slitta che si tiene annualmente a marzo in Alaska, una vera e propria crudeltà visto che, mentre gli uomini scelgono di affrontare questa gara e di mettere in pericolo la propria vita, i cani invece sono allevati, selezionati, comprati, addestrati e costretti dall’uomo a parteciparvi.

Attingiamo da ilfattoquotidiano.it per saperne di più.

La gara è stata lanciata nel 1973 ad Anchorage dai guidatori delle slitte, i musher, per protestare contro l’avvento dei gatti delle nevi e delle motoslitte. Si tratta di una competizione estrema che dura dai 9 ai 14 giorni; si svolge in una terra selvaggia e ostile e copre un percorso di quasi 1600 km. Per partecipare occorre una slitta trainata da massimo 16 animali e vince chi dorme meno e corre di più, mettendo a repentaglio, oltre alla propria salute, anche la vita dei cani. Visto che il regolamento prevede l’obbligo di arrivare al traguardo con almeno 6 cani… viene spontaneo chiedersi che fine potrebbero fare gli altri 10 cani ed è presto detto .

Vengono ingaggiate le razze di cani più resistenti alle basse temperature e ai prolungati sforzi fisici, come i Siberian Husky, Alaskan Malamute e Canadian Inuit, eppure, nonostante la loro tempra, molti si feriscono o muoiono durante la competizione per emorragia interna, soffocamento, polmonite o insufficienza cardiaca, senza contare quelli che cessano di vivere dopo la gara o addirittura nei giorni successivi a causa dell’acidosi lattica dovuta allo sforzo estremo.  Ai cani vengono concesse poche ore di riposo e sono costretti a correre legati a una slitta che pesa circa 400 chili per coprire una distanza di almeno 150 km al giorno, spesso correndo fino a sei ore di fila senza sosta. Scott Moore, un veterinario volontario che ha partecipato a una delle gare, racconta di aver visto cani disidratati, con tendini strappati, colpiti da ipotermia, ipertermia, infiammazioni articolari alle zampe o alle spalle. Durante questa famigerata gara, oltre ai cani, rischiano anche gli animali che accidentalmente possono venire a contatto con l’uomo durante la folle corsa. Un partecipante alla gara ha raccontato di essere stato costretto a sparare a un alce che stava per caricarlo durante la corsa. Tutto ciò è davvero assurdo, ma, purtroppo, questo “grande” evento, chiamato Last great race on Earth, ossia “l’ultima grande corsa rimasta sulla Terra“, è diventato una grande attrazione “fabbrica soldi” durante la quale sono coinvolti  volontari, studenti, cittadini e veterinari che offrono il loro tempo per organizzare e mettere in scena l’evento. Durante la gara Anchorage e Nome, le due tappe principali, sono prese d’assalto da turisti, giornalisti e troupe cinematografiche anche se pare che qualche coscienza si stia smuovendo, infatti negli ultimi anni la gara ha perso importanti sponsor. Per fare conoscere al mondo cosa sta dietro alla Iditarot è importante parlarne e invitare tutti a firmare la petizione proposta da The Animal Rescue Site che chiede a Bill Walker, governatore dell’Alaska, di rimuovere la clausola che esonera i cani da slitta dalle tutele garantite dalle leggi nazionali sulla crudeltà verso gli animali; si avete sentito bene… i cani da slitta non sono tutelati… insomma ha proprio ragione il giornalista George Diaz di Orlando Sentinel, quando scrive che l’Iditarod trail sled dog race è un rituale barbaro che dà ai musher la licenza di uccidere.

Cliccate QUI per firmare la petizione, magari insieme riusciamo a bloccare "L’ultima grande corsa rimasta sulla Terra" già dalla prossima edizione.

Milano, 04/01/2017 – GC

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