LE PAROLE SONO IMPORTANTI
Se non riguardasse una questione importante come la vita degli animali, ci sarebbe da ridere e di gusto. Le attività dei parlamentari spesso non sono connesse alle difficoltà del vivere quotidiano e alle loro soluzioni, ragioni principali per cui questi signori sono lautamente pagati. No. I deputati francesi ad esempio – ci racconta il sito Euronews – "si sono espressi con un voto per vietare l'uso di parole che corrispondono al campo semantico della carne per descrivere alimenti che sono, fondamentalmente, vegetariani."
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Avete capito bene? L'articolo spiega nel dettaglio: "L' emendamento mira a vietare le pratiche di commercializzazione ingannevoli che associano termini quali "bistecca", "filetto", "pancetta", "salsiccia" a prodotti che non sono composti esclusivamente di carne, o per nulla", si legge nel disegno di legge." Il genio che ha elaborato questo emendamento si chiama Jean Baptiste Moreau e fa parte di En Marche, il movimento che ha portato al successo il presidente Macron.
Perchè questo emendamento ci fa sorridere? Quando si usa il termine ingannevole si va davvero alla radice? Chi ha cominciato a ingannare i consumatori? Perchè non chiamano prosciutto "gamba del maiale"? Perchè bistecca e non "parte di manzo"? Perchè ragù e non "frammenti di mucca"?
Il rischio, per chi non osserverà queste regole è molto salato: si parla di ammende fino a 300.000 Euro, anche se non si fa riferimento a scadenze particolari.
Il mondo onnivoro è in evidente difficoltà e nonostante i numeri siano ancora tragicamente dalla loro parte, evidentemente sentono franare il terreno sotto ai loro piedi. Non ci fermeranno certamente questi divieti: con la fantasia trovare un nuovo nome ad un hamburger di soia o ad un arrosto di seitan sarà una passeggiata.
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RV / Apr 18