MISSIONE SALVA RICCI
Nella vita può succedere davvero di tutto, può ad esempio succedere che un veterinario specializzato in bovini abbia un colpo di fulmine e passi ad essere il San Francesco dei ricci.
Parliamo di Massimo Vacchetta, che ha creato un vero e proprio centro di recupero per ricci feriti, malati, o disabili.
Ormai tutto il nord Italia si rivolge a lui quando ci si incappa in questi animaletti in difficoltà per incuria umana.
Tutto è iniziato quando due anni fa, durante un turno notturno in ambulatorio, si è trovato a dover sostituire un collega che aveva lasciato tra i pazienti un riccio di tre giorni investito da un’auto.
Nonostante le cure e le attenzioni, il mattino dopo il riccio era peggiorato così Massimo decise di portarlo a casa in una scatola di scarpe più pesante del riccio stesso che era di 25 grammi. Lo mise al caldo e da lì partì la sua avventura che l’ha poi portato a creare il Centro recupero ricci «La Ninna», sezione Erinacei del Cras – Centro recupero animali selvatici di Bernezzo, nel Cuneese di cui è ovviamente il responsabile.
Ad oggi Vacchetta ha curato oltre 150 ricci con una mortalità inferiore del 10%.
La sua storia è rimbalzata da un sito all’altro e questo picco di pubblicitario si spera porti qualche aiuto economico, visto che l’attività riesce ad andare avanti solo grazie alla generosità delle persone e dalle adozioni a distanza. Le cure infatti sono esose: medicine, crocchette, terapie hanno un costo non indifferente.
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Milano, 21/2/2015 – G.C.