PASTAZZO, SCARTI DI AGRUMI PER VESTIRCI
Agrumi non solo per fare scorta di Vit. C
E se gli scarti degli agrumi che produciamo in enorme quantità si trasformassero in tessuti per morbidi abiti?
No, non stiamo impazzendo. Quando parliamo di scelte vegane, di ambiente, di azioni cruelty free, di etica etc… non parliamo solo di animali e di come nutrirsi del loro corpo sia davvero un argomento troglodita e da superare al più presto. Parliamo anche di quello che indossiamo, delle fibre che compongono i nostri abiti.
Quali sono le fibre tessili di origine vegetale che tutti noi dobbiamo cercare?
Come ormai sappiamo, ce ne sono tantissime a partire dal fresco cotone, dall’elegante lino, la canapa, la iuta, il ramiè che è un filato ricavato dall’ortica e poi il cocco, la paglia, il superversatile bamboo e perfino la ginestra e l’ibisco.
Oggi anche l’industria tessile, infatti, sta spostando il focus sul sostenibile, sull’alternativa alle fibre tessili di origine animale, fonte di abusi e dolore o di morte come la lana, le pelli, le pellicce, la seta, le piume.
Ora, provate ad immaginare di indossare una morbida camicia, una sciarpina o una cravatta colorata fatta con il “pastazzo”!
Il pastazzo
Si chiama “pastazzo” quel misto di scorze, semi e residui di polpa ricavato dalla spremitura da arance, mandarini, limoni e pompelmi e di cui in Italia se ne producono più di 700 mila tonnellate l’anno. Uno scarto che andrebbe comunque smaltito a circa 30 € a tonnellata e allora perché non pensare ad una economia circolare e riutilizzare lo scarto?!?
E’ questa l’idea geniale di “Orange Fiber” che riutilizzando il pastazzo, lo trasforma, con appositi macchinari, in un filato morbido al tatto molto simile alla seta.
La cellulosa estratta dagli scarti degli agrumi viene poi trasformata in filato da un produttore europeo, quindi torna in forma di rocchetto nel comasco per essere trasformato in un filato pregiato, venduto alle aziende di moda.
“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.” – Cit. Andy Warhol
Un’alternativa che piace
La novità piace ai grandi della moda come Ferragamo, Marinella, H&M; una realtà sul trampolino di lancio che farà la differenza, per premiare l’ecologico, il riciclo e l’economia circolare che nel 2020 è stata tra le eccellenze premiate agli MF Supply Chain Awards.
Un filato che dalle 2 tonnellate del 2017 punta alle 60 tonnellate tra un paio d’anni.
Complimenti quindi alle ideatrici Adriana Santanocito ed Enrica Arena, oggi CEO dell’Azienda per la loro idea alternativa, sostenibile e animal-free alla seta, ma non solo. La profonda speranza è che siano di grande inspirazione per tutti!
Seguite la rubrica “The Green Hunter” per conoscere altri materiali alternativi.
AqvaVera
Milano, 30/05/2021 – GC