RIDURRE IL CONSUMO DI CARNE PER PROTEGGERE I LAVORATORI
Meatless labor day, per aumentare la consapevolezza sulla giustizia sociale nel settore del confezionamento della carne.
Meatless Labor Day: il progetto lanciato da Eat Less Meat (ELM) per incoraggiare gli americani almeno a ridurre il consumo di carne.
L’obiettivo é sensibilizzare l’opinione pubblica sul trattamento riservato dall’industria del confezionamento della carne ai lavoratori. Ma anche allentare la pressione sui lavoratori del settore in uno dei giorni, il primo lunedì di settembre, in cui occorre lavorare ancora più carne e per più ore.
Riporta la notizia un articolo pubblicato su Plant Based News.
Condizioni di lavoro pericolose
I lavoratori del confezionamento della carne sono costretti a lavorare per lunghe ore in condizioni pericolose.
Secondo Joe Loria, responsabile della campagna per la riduzione della carne presso World Animal Protection, negli Stati Uniti i lavoratori del confezionamento della carne svolgono in genere da 10 a 14 ore di servizio, sei giorni alla settimana, e sono ampiamente sottopagati.
I lavoratori spesso non sono sindacalizzati né dotati di assicurazione sanitaria, nonostante l’industria costringa i dipendenti a lavorare rapidamente in condizioni pericolose.
Secondo quanto riportato da The Guardian nel 2018, negli Stati Uniti i lavoratori della carne hanno tre volte più probabilità di subire lesioni gravi rispetto al lavoratore americano medio. In particolare, i lavoratori di carne di maiale e manzo hanno quasi sette volte più probabilità di subire lesioni da sforzi ripetuti.
Salute psicologica
“La maggior parte dei nuovi dipendenti non è in grado di superare i primi 30 giorni di lavoro in un impianto di confezionamento della carne, principalmente a causa dell’enorme quantità di sangue, del lavoro raccapricciante e degli odori putridi”, ha dichiarato Noga Golan del Progetto ELM.
“In genere sappiamo da dove viene la carne. E anche se potremmo non voler vedere come viene prodotta una salsiccia, ci sembra semplicemente sbagliato che l’industria impieghi così tante energie per tenere lontani gli occhi dei consumatori”, ha continuato Golan.
Le strutture sono infatti realizzate con alti muri di cemento e senza finestre, sussistono divieti in merito all’utilizzo dei telefoni cellulari e i dipendenti vengono controllati da personale sotto copertura.
“Non ho mai visto niente di simile, nemmeno nelle diverse basi militari in cui ho prestato servizio o in cui ho fatto la guardia durante il mio servizio militare in Israele”, ha detto Golan.
A proposito di salute psicologica dei lavoratori nel settore della carne, ecco un interessante confronto. Clicca QUI.
Lavoratori svantaggiati
Nessuno vorrebbe lavorare in un impianto di confezionamento della carne. Per questo motivo l’industria impiega molti immigrati o persone prive di documenti, che vivono nella paura di essere espulsi. Persone che sono spesso alla disperata ricerca di lavoro, mancano di istruzione e sono pertanto facili vittime dell’industria della carne.
“Sono individui che spesso hanno bisogno di provvedere alle loro famiglie e sono disposti a lavorare sodo. Purtroppo, questo è esattamente il motivo per cui l’industria della carne li depreda”, ha dichiarato Golan.
L’appello a ridurre il consumo di carne
Molte organizzazioni incoraggiano le persone a rimuovere i prodotti animali dalla loro dieta e dal loro stile di vita per motivi ambientali e di benessere degli animali.
Il progetto ELM lavora anche per aumentare la consapevolezza sulla giustizia sociale nel settore del confezionamento della carne.
Perché una battaglia non esclude l’altra, semmai la potenzia.
Alessandra Tedeschi
Milano, 25/09/2021 IM