MAMMA VEG FRANCESCA, DIARIO DI BORDO – BIMBI SANI BIMBI VEGANI
Per Bimbi Sani Bimbi Vegani, l’esperienza vegan di mamma Francesca a partire dalla gravidanza.
Gravidanza vegan? Sì, grazie, ma che fatica! Così parte il racconto di Mamma Veg Francesca su come ha affrontato e gestito i nove mesi di gestazione 100% plant based.
Note: La rubrica è un vero e proprio “diario di bordo” di Mamma Veg Francesca. Ad ogni nuovo contenuto, viene automaticamente aggiornato questo articolo inserendo in prima posizione il racconto più recente.
Libri e letteratura per l’infanzia
Con la crescita di una bambina, le tematiche da affrontare quotidianamente per un genitore si moltiplicano, così come i dubbi per qualsiasi cosa/azione/evento che la riguardi. I bimbi ogni giorno scoprono cose nuove, sono curiosi, fanno domande, manifestano parti del proprio carattere.
Osservano il mondo, le persone, l’ambiente circostante e così, per un genitore, ogni cosa sollecita una riflessione e magari a questa riflessione è connessa l’ennesima incertezza.
Ne sapete qualcosa?! Questa volta vediamo insieme un argomento molto interessante: il mondo dei libri per bambini.
Ecco i titoli che io e Camilla amiamo di più:
- Amigos di Roger Olmos
- Vegan vuol dire amore di Ruby Roth
- Indovina chi c’è nel piatto di Ruby Roth
- Amici per la pelle di Roger Olmos
- T-veg: la storia di un dinosauro vegetariano di Smriti Prasadam – Halls
- Immagina di Daniel Kirk
- C’è un orango nella mia cameretta di James Sellick et al
- Sei come me di Jean Baptiste Del Amo
- La vera storia di Ester, la super maialina di Steve Jenkins et al
- Rescate animal di Patrick George
- Aiuto, la banchina si scioglie di Claire Garralon
- Benvenuti di Barroux
- Noi siamo qui di Oliver Jeffers (ne ha scritti molti altri carinissimi sul rapporto umani-ambiente)
- Sotto lo stesso cielo di Britta Teckentrup
Abbigliamento e giocattoli rispettosi
Visto che l’adozione di questa filosofia è per me fondamentale, vorrei trasmetterne i valori anche a mia figlia attraverso le scelte che compio quotidianamente, il più possibile rispettose dell’ambiente.
O, almeno, ci provo!
Insomma, quale miglior strada da seguire se non l’esempio?
Ovviamente siamo tutti perfettibili, ma spero che gli errori che compio in buona fede siano comunque d’insegnamento per qualcuno.
Dopo l’annosa questione dell’inquinamento originato dai pannolini usa & getta, oggi vorrei suggerirvi delle valide opzioni per ciò che riguarda l’acquisto di abbigliamento e giochi per bambini.
Spoiler: sia per i vestitini che per i giocattoli ottima la soluzione scambio tra mamme o negozi dell’usato, per i giocattoli c’è anche una nuova realtà: Il Club Dei Giocattoli.
Figli ecosostenibili
Sappiamo tutti che mettere al mondo dei figli, soprattutto allo stato attuale delle cose, è una sfida a 360 gradi. E sappiamo tutti che una delle piaghe dell’inquinamento è anche lo smaltimento dei pannolini usa e getta diffusi ormai ovunque e – diciamo la verità – comodissimi.
Da questa considerazione parte la quarta puntata, in cui parlerò della mia esperienza in merito all’annosa questione dell’utilizzo dei pannolini.
Che soluzioni esistono e che caratteristiche hanno?
Vediamo insieme le due più gettonate!
Leggo ergo sum
In questa puntata, un po’ sui generis, voglio condividere con voi alcune letture, siti internet, gruppi e pagine social che mi sono stati molto d’aiuto durante (e dopo!) la gravidanza. Grazie ad essi, mi sono sentita ancora più sicura rispetto alla scelta intrapresa, ho potuto documentarmi autonomamente e anche conoscere persone che stavano affrontando o avevano già affrontato lo stesso percorso.
Iniziamo con i libri a mio avviso più interessanti e “pratici”:
- La mia famiglia mangia green di Silvia Goggi, ed. Sonda
- Il piatto veg mamy di Luciana Baroni & altri
- Svezzamento veg di Alessandra Tosatti
- Opuscoli vari dal sito Agireora
Continuiamo con le pagine Facebook ed i gruppi dove troverete informazioni utili, supporto emotivo e alimentare, consigli di ogni genere, ricette, eventi e tutto ciò che gravita intorno allo stile di vita vegan con un occhio di riguardo alla vita di genitori e bambini:
- Genitori veg
- Genitori veg a Milano e Monza Brianza
- bimbi vegani – questione mensa (utilissimo per il periodo di approccio alla scuola, nido, materna, ecc)
- Mamme veg*
- Natureat ricette vegane (ricette facili, ve lo giuro, e molto creative)
Di seguito alcuni siti internet certamente da consultare:
- www.scienzavegetariana.it
- www.vegpyramid.info
- www.famigliaveg.it
- www.genitoriveg.com
Infine voglio segnalarvi alcuni profili Instagram che ho scovato. Segnalo solo quelli con cui ho più dimestichezza e che mi hanno fornito più spunti, ma preciso che internet pullula (vivaddio!!) di contenuti stimolanti. Non solo cucina, dunque, ma anche lifestyle, gite, sostenibilità, babywearing, attività con i bimbi, ecc:
- Womanveg
- PediatraCarla
- Marconuara_pediatra
- a.turconi_pediatra
- Semplicementealex3
- Sabrymammaveg
- eco_vegan_mama
- fabiolavegmamy
Fortunatamento, questo è uno dei casi in cui internet mostra il suo lato positivo. Fate un giro su questi profili, leggete i libri che ho consigliato e vedrete che immediatamente vi sentirete meno sole.
Trovare un pediatra vegan friendly: “mission possible”
Avrete capito che in questi articoli sto cercando di dare un senso logico a ciò che ho vissuto quando sono rimasta incinta. Sto pensando a come mettere in ordine (quasi) cronologico le fasi attraverso le quali sono passata, quelle che mi hanno dato pensieri e quelle che sono trascorse praticamente senza accorgermene.
Dopo aver affrontato i due grandi temi della maternità vegan e dell’alimentazione durante la gestazione, è doverosa una riflessione anche sulla grande questione: “troverò un/a pediatra cui non sia invisa la scelta che ho compiuto?” “Due pediatri è meglio che uno?”
Le risposte di Mamma Veg Francesca nell’audio….
L’alimentazione vegan in gravidanza
Quando sono rimasta incinta, ho dovuto fare i conti con una dimensione importante: la corretta alimentazione.
Mi son sempre detta che un giorno avrei smesso con l’essere una vegan junk food addicted e la dolce attesa si è rivelata l’occasione ideale per non poter più rimandare questo buon proposito.
Ma andiamo con calma. Come cerco di fare sempre, ho scomposto il “problema” e ho cercato di razionalizzarlo tentando di fare un passo per volta al fine di diventare una super mamma veg.
Mi sono venuti in aiuto i social, Facebook in particolare: mi sono iscritta a tutti i gruppi di genitori veg in circolazione; ho iniziato a spulciare i file, gli articoli postati, a intervenire nelle discussioni.
Poi, ovviamente, la lettura: di articoli, blog, di libri. E infine, per me direi il passo fondamentale e più importante per cominciare a fare le cose seriamente, mi sono rivolta ad una nutrizionista specializzata per chiarirmi le idee e sottoporre i miei molteplici dubbi.
In questa puntata non troverete un programma alimentare, perché deve essere personalizzato. Suggerisco, infatti, alle interessate di rivolgersi a medici competenti e specializzati che possano offrire un supporto scientifico e adatto ai bisogni e richieste di ognuna. Nella speranza di esservi comunque utile, a grandi linee dirò a cosa fare attenzione. Auspico che la mia esperienza vi stimoli ad approfondire.
Portare avanti una gravidanza vegan
Sono diventata vegetariana nel lontano 2010 dopo aver visto il video di un’investigazione sotto copertura, girato in un mattatoio americano. Ai tempi ritenevo “estremisti” i vegani e ho giurato che mai sarei stata così radicale.
Per la legge del contrappasso, sono diventata vegana nel 2012 e penso tuttora che sia stata la scelta migliore della mia vita. Ho pure fatto una tesi sugli allevamenti intensivi.
Certo è che, finché devi rendere conto solo a te stessa delle scelte che compi, tutto fila liscio come l’olio eccezion fatta, ovviamente, per qualche fisiologico incontro con il nutrizionista di turno.
Quando, invece, dentro di te c’è una piccola creatura che cresce… le tue scelte diventano incomprensibilmente di dominio comune e la colpevolizzazione è dietro l’angolo.
La medicalizzazione di ogni aspetto della gravidanza è un problema molto sentito dalle donne, soprattutto negli ultimi anni. I 9 mesi di gestazione sono scanditi da visite, esami di approfondimento, un iper-controllo che talvolta può far sfumare la godibilità di questo tempo sospeso, del contatto fra mamma e figlio, della fluidità delle emozioni che una donna sperimenta.
Quando poi sei incinta e vegana, diventi un caso studio. Più che la curiosità e l’interesse, però, prevalgono il rimprovero e la demonizzazione della scelta. A me, purtroppo, è andata così.
“Sei vegana? Ma in gravidanza non puoi!”
L’alimentazione sana ed equilibrata è una delle dimensioni su cui insistono i ginecologi al momento della presa in carico, ebbene, ricordo perfettamente che la ginecologa, appena saputo della mia dieta è inorridita. Dopo i soliti riferimenti a presunte mancanze, negligenze nei confronti del nascituro, rigidità, ecc. ha scritto sulla mia cartella clinica a caratteri cubitali “PAZIENTE VEGANA” e, con evidenziatore alla mano, ha ripassato le due magiche paroline.
Ora: il carattere maiuscolo e l’evidenziazione attirano immediatamente l’attenzione e può certamente risultare un’azione utile per far saltare all’occhio ad eventuali altri specialisti le patologie più o meno gravi della gestante, ma che lo stile alimentare diventi un marcatore di identità, quando sei in gravidanza, lo trovo inaccettabile.
Questo non perché non sia effettivamente una scelta che permea profondamente tutta la personalità e le scelte di vita quotidiana di un individuo, quanto piuttosto perché diventa il lasciapassare di un giudizio morale che, se pronunciato da una figura sanitaria che, peraltro, non conosce né te né la tua storia, può diventare ancora più denigrante e dare origine a seri dubbi su ciò che si sta facendo per il benessere proprio e del/la nascituro/a.
Perché sei vegana?
Nessuno mi ha mai chiesto che tipo di riflessione ci fosse dietro la mia scelta, forse dando per scontato che io fossi una delle tante salutiste modaiole che magari balzano agli onori della cronaca per troppo fanatismo.
Mi sarebbe sembrato pacifico se poi non si fossero verificate una serie di sgradevoli occasioni in cui ho dovuto fare affidamento a tutte le mie forze e ad una pazienza sconfinata per evitare il conflitto e argomentare in maniera sensata e cortese a tutte le obiezioni. Mi è capitato spesso di sentirmi dire che non potevo scegliere per una bambina non ancora nata; che non potevo prendermi la responsabilità di nutrire in modo insufficiente e inadeguato me stessa e la mia creatura; che saremmo andate incontro a carenze varie e problemi neurologici. E via così.
Eppure eccoci qui, entrambe vive e sane!
La medicalizzazione di ogni dimensione della gravidanza sembra passare anche per le scelte alimentari che adotti, a prescindere dalla consapevolezza e cognizione che applichi quando le fai. E l’ostracismo che ha accompagnato quei nove lunghi mesi, se da una parte ha contribuito talvolta a farmi piombare nello sconforto più totale, dall’altra ha anche permesso di farmi crescere e diventare più forte.
E di parlarne apertamente.
Chissà che io così non possa in qualche modo aiutare un’altra donna che, come me, si è trovata in una situazione simile.
Osservazioni finali… da mamma veg, eh!
Qui lo dico e qui lo nego. Se io non fossi stata così convinta di ciò che stavo facendo, così preparata sull’argomento e circondata da persone che mi sostenevano, non so se sarei riuscita a portare avanti da sola le mie convinzioni in un momento tanto delicato ed in un contesto dove il rapporto medico-paziente è manifestamente asimmetrico.
Vi parlo, o meglio scrivo, da mamma veg in allattamento, con figlia in svezzamento.
La fatica più grande non è la gravidanza né la gravidanza di una donna vegana. La fatica più grande, purtroppo, sono gli altri: con le loro opinioni non richieste, con le loro battute e la voglia di polemizzare.
Voglio ringraziare me stessa per aver tenuto botta e voglio ringraziare mia figlia Camilla, che sprizza vitalità e salute da ogni poro della pelle.
Francesca Mininni
Per un supporto in più su come affrontare una gravidanza vegan, cliccare QUI.
Milano, 29/06/2021 – GC