GARE CINOFILE AUTORIZZATE IN VENETO

La Regione Veneto autorizza gare cinofile a danno delle lepri – Articolo di Alessandra Tedeschi
La Regione Veneto ha autorizzato lo svolgimento di alcune “gare” di cani da seguita addestrati a stanare le lepri, destinate poi ad essere uccise a fucilate dai cacciatori.
E’ quanto si legge in un articolo pubblicato sul sito della LAV (Lega Anti Vivisezione).
Prove di crudeltà
Le “prove” per cani addestrati alle gare per stanare le lepri si svolgeranno in ben 24 comuni della Provincia di Treviso e, pur non consentendo l’uccisione delle lepri, avranno un impatto gravissimo sugli animali.
Da marzo a maggio si registra infatti il massimo picco della riproduzione della lepre.
Quindi i cani, nella loro ricerca sfrenata delle lepri, si troverebbero di fronte le mamme allattanti in compagnia dei loro leprotti appena nati, causando così sofferenza e morte.

Ricordiamo che il cane da seguita è un cane specializzato a lavorare sulla traccia fresca. Ha il compito, attraverso il fiuto di odori delle tracce lasciate dal selvatico sul terreno, di iniziare la ricerca per poi mandare la possibile preda verso il cacciatore.
L’autorizzazione a quelle che potremmo definire vere e proprie prove di crudeltà è stata data dalla Regione Veneto tramite il direttore della Direzione Agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria, Pietro Salvadori.
La diffida della LAV
La LAV ha inviato una diffida urgente al Presidente Zaia perché annulli queste prove assurde e crudeli. Le prove servono solo a favorire i cacciatori, anche a stagione di caccia conclusa.

La LAV inoltre sottolinea come una simile attività comporti anche un danno erariale, per il quale la Lega Anti Vivisezione chiederà conto a coloro che hanno firmato l’autorizzazione.

Oltre alla diffida, LAV chiede di commentare i post dei profili social di Luca Zaia e della Regione del Veneto con il messaggio:
“Stop alle gare da cani da caccia a Treviso”!
L’ennesimo favore ai cacciatori
Occorre ricordare che ogni anno la Regione Veneto autorizza l’uccisione di migliaia di volpi al solo scopo di favorire la riproduzione delle lepri. È ciò per concedere ai cacciatori una maggior disponibilità di lepri da cacciare!
Sarà dunque una vera e propria strage di lepri, con le gare cinofile prima e per mano dei cacciatori poi. L’ennesimo favore ai cacciatori che animali indifesi, questa volta le lepri, pagheranno con la vita. Animali che tra l’altro legalmente costituiscono un patrimonio indisponibile dello Stato.
Appello ad opporsi
Un appello a opporsi alle gare cinofile a danno delle lepri arriva anche da parte di Andrea Zanoni (Europa Verde):
“Mi appello ai cittadini e alle cittadine dei 25 comuni coinvolti nello svolgimento della gara cinofila per cani da seguita affinché si informino e si oppongano. Questo genere di competizione costituisce una minaccia per i cuccioli di lepre e per le femmine gravide, poiché sottoposte a uno stress insostenibile durante un periodo particolarmente delicato…Non essendo attività venatoria non autorizza gli eventuali partecipanti a entrare nei terreni altrui, tanto è vero che i proprietari possono opporvisi a prescindere dal fatto che abbiano o meno a suo tempo ottenuto la sottrazione del proprio terreno dalle attività di caccia…”

A difesa delle gare cinofile

L’assessore regionale al Territorio, Caccia e Pesca, Cristiano Corazzari, interviene così rispetto al tema della gara cinofila per cani da seguita su lepre in programma a Treviso. “Innanzi tutto ritengo che sia opportuno ricordare che le gare cinofile per cani da seguita o segugi su lepre sono attività che vengono consentite e normate dalla legge quadro nazionale e da quella regionale sulla caccia, quindi rispettivamente la L. 157/1992 e dalla L.R. 50/93…Si tratta di un evento che si svolge già da qualche anno ma solo quest’anno a quanto pare sta suscitando tanto clamore.
Con riferimento al potenziale pericolo per le lepri va ricordato che la finalità della gara è la valutazione della capacità del segugio a seguire la traccia della potenziale preda e quindi non prevede un impatto letale o cruento sulla fauna selvatica”.
Evidentemente di anno in anno si assiste ad una maggiore presa di consapevolezza da parte dei cittadini italiani che si ribellano ad attività cruente che hanno il solo scopo di destabilizzare ed uccidere la fauna selvatica, favorendo ancora una volta i cacciatori.
Gli italiani, secondo diversi sondaggi, sono infatti nettamente contrari alla caccia e ad ogni altro abuso nei confronti degli animali selvatici.
“Nella caccia non vedo che un atto inumano e sanguinario, degno solamente dei selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui noi ci crediamo arrivati”. Lev Tolstoj, Contro la caccia e il mangiar carne.
Milano, 28/02/2025 – Alessandra Tedeschi